"La violenza non è mai la via della pace!"
Papa Francesco
veglia per la pace a San Pietro
(07.09.2013)
«Vorrei chiedere al Signore che ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza non è mai la via della pace!»
Davanti a più di centomila fedeli Papa Francesco, dopo la recita del Santo Rosario, ha pronunciato la sua omelia. «In ogni violenza e in ogni guerra facciamo rinascere Caino». La risposta di Dio è la croce. «Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La Veglia è proseguita con preghiere, canti, straordinari e prolungati momenti di silenzio.
In conclusione il Papa ha salutato tutti con l'oramai consueto «Buona notte e buon riposo» aggiungendo «Buona domenica per domani» e «Continuiamo a pregare tutti per la pace».
La Veglia è proseguita con preghiere, canti, straordinari e prolungati momenti di silenzio.
In conclusione il Papa ha salutato tutti con l'oramai consueto «Buona notte e buon riposo» aggiungendo «Buona domenica per domani» e «Continuiamo a pregare tutti per la pace».
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"La pace è possibile per tutti
se diciamo il nostro sì"
l'omelia di Papa Francesco
"...Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte! ...."
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Musulmani e cristiani insieme che pregano in piazza San Pietro, ognuno con le parole della propria religione. Per molti è «il miracolo» nato dall'appello ecumenico di Papa Francesco alla veglia e il digiuno per la pace: quattro ore oltre i confini delle fedi, contro la guerra in Siria. A San Pietro, dal tardo pomeriggio, centomila persone sono accorse per accogliere l'appello del pontefice. Una cerimonia silenziosa, con le bandiere ai margini della piazza: da quella siriana a quella con i colori dell'arcobaleno della pace, passando per quella cinese e dell'Argentina, il Paese di Bergoglio. ...