Papa Francesco è partito dall'aeroporto di Ciampino su di un piccolo Falcon: l'arrivo a Elmas puntuale alle 8.15 ad accoglierlo sotto la scaletta dell'aereo tra gli altri l'arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, il governatore Ugo Cappellacci, l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, il nunzio apostolico Adriano Bernardini. In prima fila una decina di disabili. Papa Francesco si è avvicinato alla loro postazione a bordo di una Ford blu e dal finestrino aperto ha salutato con un sorriso le persone che lo acclamavano. Poi l'auto si è diretta versa il Cpa, Centro prima accoglienza immigrati, struttura all'interno dell'aeroporto che attualmente accoglie circa 150 ospiti. Il Papa è stato acclamato dagli ospiti - un'ottantina - della struttura e il pontefice ha contraccambiato con calore. L'auto con il Santo Padre padre ha rallentato nel passaggio davanti alla struttura che accoglie gli immigrati richiedenti asilo, la maggior parte di fede musulmana. Subito è scattato l'applauso.
Il primo lavoratore a salire sul palco per rivolgere un saluto a Papa Francesco è stato poco dopo le 9 Francesco Mattana, operaio della Sardinia Green Island, in cassa integrazione...
Mattana ha quindi concluso il suo intervento, prima di essere abbracciato affettuosamente dal Papa, con un appello al Pontefice: "Io, a nome di ogni lavoratore, le chiedo di farsi portavoce del nostro grido di dolore presso chi rappresenta le istituzioni, come Mosè portò dinanzi a Dio le sofferenze del popolo di Israele". (Leggi tutto: Operaio Green Island parla al Papa: "Accogli il nostro grido di dolore")
A rappresentare il mondo del lavoro sardo davanti al Papa, questa mattina a Cagliari, non solo i tanti dipendenti delle aziende in crisi e i disoccupati, ma anche un esempio di successo. Maria Grazia Patrizi, presidente della cooperativa Primavera 83 ha raccontato al Pontefice l'esperienza di una impresa nata trent'anni fa per iniziativa dell'assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Cagliari...
"... Santo Padre le chiediamo di benedire tutte le realtà imprenditoriali della nostra isola, dalle grandi industrie alle più piccole società. La sua presenza e soprattutto la sua preghiera - ha concluso l'imprenditrice - ci sono di grande incoraggiamento per continuare con fiducia e determinazione il nostro lavoro imprenditoriale. Grazie Santità". (Leggi tutto: Imprenditrice sarda a Papa Francesco: "Benedici le realtà lavorative dell'Isola")
"Papa Francesco grazie soprattutto per aver scelto di cominciare questa giornata proprio incontrando gli uomini e le donne del mondo del lavoro, che vivono una stagione di gravissima crisi, ma che coltivano la speranza di superare le difficoltà". Con queste parole un pastore di Dorgali (Nuoro), Luciano Utzeri Bacchitta, ha salutato papa Francesco "Il lavoro delle campagne - ha detto il pastore - un tempo era l'attività principale dei nostri territori al punto che tutti gli abitanti sperimentano un naturale senso di appartenenza a questa categoria. Eravamo un popolo di pastori e agricoltori, ma da diversi anni questo lavoro è anche accompagnato dalla precarietà, dall'incertezza del futuro e da una condizione di evidente ingiustizia. Ci sono tanti problemi, le malattie distruggono le nostre greggi, gli incendi bruciano i nostri raccolti. Santità, noi la riconosciamo come nostro buon pastore e le chiediamo di benedire il nostro lavoro, la nostra terra, le nostre speranze". Al termine l'allevatore sardo ha consegnato al Pontefice una bisaccia (sa bertula, in sardo) utilizzata dai pastori e dai contadini e simbolo della lotta alle povertà. (fonte: Tiscali)
Sono bastate poche parole di Bergoglio per far commuovere gli operai: "Dove non c’è lavoro manca la dignità". Una frase che ha raccolto gli applausi di tutti, mentre i volti dei lavoratori vicini al palco si sono bagnati di lacrime. Dalla folla si è levato il coro "lavoro, lavoro".
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Leggi il testo integrale del discorso pronunciato dal Papa a braccio e quello scritto e consegnato all'arcivescovo di Cagliari
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9,45 Saluto delle Autorità nel Piazzale antistante il Santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari.
Saluto dei malati nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari.
Sono 1.600 i malati che assisteranno alla Messa davanti al sacrato della basilica di Bonaria. Cento di loro, malati in barella e gravi, lo hanno salutato personalmente all'interno della basilica prima della celebrazione liturgia. Dopo il Pontefice si è fermato a pregare all'interno del Santuario assieme ai padri mercedari, custodi del simulacro della Vergine di Bonaria, alle suore mercedarie e al terz'Ordine mercedario.
10,30 Santa Messa nel Piazzale antistante il Santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari.
E’ tutta dedicata allo sguardo di Maria, l’omelia della Messa celebrata da Papa Francesco sul piazzale del Santuario di Nostra Signora di Bonaria, davanti a molte migliaia di fedeli che con entusiasmo e commozione hanno partecipato alla celebrazione eucaristica.
Questo l'incipit dell'omelia di Papa Francesco: "Sa paghe ‘e Nostru Segnore siat sempre chin bois"
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Il Papa ha anche concluso con un saluto in lingua sarda la sua omelia nella messa sul sagrato del santuario di Bonaria: "Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida".
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Al termine della Messa celebrata sul piazzale del Santuario di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, oggi 22 settembre 2013, Papa Francesco ha rivolto un atto di affidamento alla Vergine:
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Al termine della Messa al santuario di Nostra Signora di Bonaria, il Papa prima della recita dell'Angelus ha voluto salutare e ringraziare con affetto, in particolare i vescovi della Sardegna.
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Concluse le celebrazioni liturgiche, Francesco ha portato un saluto ad ogni malato all'interno della Basilica e ha scattato una foto con dei giovanissimi pellegrini di Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari: sono le tappe di papa Francesco sul sagrato di Bonaria. Fermato più volte dentro la Basilica, il Santo Padre si è intrattenuto con diversi fedeli e malati fino a quando un bambino e una bambina di circa 13 anni, davanti all'altare, gli hanno chiesto di fare una foto con l'Iphone. Papa Francesco ha preso il telefono e lo ha consegnato a una guardia della Gendarmeria vaticana per poi mettersi in posa sorridente accanto ai due ragazzini. Dopo il passaggio in Basilica, il Pontefice si è diretto nel Santuario, che custodisce il simulacro della Vergine, per pregare qualche minuto insieme con la comunità dei Mercedaria. Quindi la deposizione di un mazzo di fiori sull'altare e la consegna dei doni da parte dei Mercedari: il parroco di Bonaria gli ha donato una medaglia d'argento mentre il Terz'Ordine lo "scatolare", un paramento liturgico. Al termine il Papa è salito su una Ford Focus per recarsi al Seminario dove lo attendevano i vescovi sardi per il pranzo. (fonte: Ansa)
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