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giovedì 22 giugno 2023

MATURITÀ, L'OCCASIONE PERSA DI UNA TRACCIA SU DON MILANI

MATURITÀ,
L'OCCASIONE PERSA DI UNA TRACCIA SU DON MILANI

Nel centenario della nascita sarebbe stato un modo per approfondirne il pensiero e riscoprirlo ulteriormente. Un'occasione persa


Credo che gli esperti del ministero dell’Istruzione abbiano commesso un errore nel non inserire nelle tracce del tema un testo di don Lorenzo Milani da commentare, per svariati motivi. La sua figura e la sua opera sono state, quest’anno, citate un po’ dappertutto, confrontate con l’attuale modo di fare e vivere la scuola. Uno di questi è il modo di scrivere, proprio nella sua opera più famosa, Lettere a una professoressa, nella quale sosteneva che la scrittura, come ogni altra arte, può essere insegnata.

E invece non se n’è fatto nulla, anche se era ampiamente ai primi posti nel toto tracce per via del centenario della nascita, insieme con Calvino e Alessandro Manzoni. Se l’obiezione è che fosse scontato e dunque il ministero ha voluto “sorprenderci” con altre tracce allora è stata una decisione a nostro avviso sbagliata, poiché il tema di maturità non è una lotteria e nemmeno il programma L’eredità. Prepararsi su un tema su don Lorenzo Milani ha permesso ai ragazzi che lo hanno fatto di approfondire una delle visioni più moderne e profonde del sistema scolastico e nel caso la traccia fosse uscita avrebbe dato ulteriore visibilità al suo messaggio e ai suoi scritti – suscitando la curiosità dell’opinione pubblica per un grande profeta del nostro tempo. Se invece si considera il sacerdote fiorentino troppo ideologico e di sinistra allora è solo una questione di incompetenza, visto che don Milani non era né l’una né l’altra cosa.
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Francesco Anfossi 21/06/2023)