Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



martedì 2 agosto 2022

Alex Zanotelli La Guardia costiera libica in questi anni ha catturato nel Mediterraneo ben 85.000 profughi in fuga. Un crimine che l’Italia sta finanziando

Alex Zanotelli

La Guardia costiera libica in questi anni ha catturato nel Mediterraneo ben 85.000 profughi in fuga. 
Un crimine che l’Italia sta finanziando


Finalmente il 27 luglio scorso in commissione esteri e difesa della Camera, i deputati dem Palazzotto e Boldrini, il capogruppo di Leu Fornari e la ex Movimento 5 Stelle Siriano, hanno votato contro la possibilità di continuare a sostenere la Guardia costiera libica, chiedo a tutti i partiti che abbiano il coraggio di votare contro politiche criminali e necrofile, che hanno causato in questi anni orribili tragedie.

La Guardia costiera libica in questi anni ha catturato nel Mediterraneo ben 85.000 profughi in fuga e li ha riportati nei lager libici dove gli uomini subiscono torture a non finire e le donne sono violentate. Lo scorso anno ben 35 mila rifugiati sono stati catturati riportati in Libia e la stessa ONU afferma che “la Libia non è un parto sicuro per lo sbarco dei migranti”. Altro che “migliorare le condizioni dei centri di accoglienza” come richiesto dal memorandum! Siamo davanti a una catena di crimini senza fine sia da parte del governo italiano sia dalla Ue, sia della Libia. Anzi il Governo italiano aiuta la Guardia costiera libica a fermare i barconi in fuga e a riportarli in Libia. Penso che nel Mediterraneo siano sepolti dai 50 ai 100.000 migranti, senza parlare dei morti in Libia. Davanti a un tale orrore ci appelliamo ai partiti italiani perché si rifiutino di ratificare un accordo criminale come il memorandum.
Solo quest’anno piangiamo la morte nel Mediterraneo di 1553 migranti, piangiamo anche la morte di centinaia di rifugiati nel Sahara per arrivare in Libia come nell’Oceano Atlantico per arrivare nelle Isole Canarie e poi in Spagna.

“E’ inaccettabile – ha scritto in una lettera pastorale il vescovo emerito di Tangeri – che si rivendicano frontiere impermeabili per i pacifici della Terra e si tollerano in frontiere permeabili al denaro della corruzione, al turismo sessuale, alla tratta di persone e al Commercio delle Armi”.

Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti

Il 3 agosto, primo mercoledì del mese, è la nostra giornata di digiuno in solidarietà con i migranti che pratichiamo da quattro anni davanti a Montecitorio, il nome di quanti digiunano nelle case nei monasteri o davanti alle prefetture d’Italia. Purtroppo è da quasi un anno che la questura di Roma ci vieta di farlo davanti al parlamento. Riteniamo questo divieto una grave violazione di un diritto garantitoci dalla Costituzione. Questo mese, come da quattro anni, il digiuno lo faremo a Riace, con Domenico Lucano e con i giovani che partecipano al campo di lavoro di spiritualità dei missionari comboniani, che è diventato simbolo di un’altra accoglienza così diversa da quella promossa dalla Ue e dal governo italiano.

Infatti il nostro digiuno di questo mese vuole essere una protesta contro il rinnovo del memorandum Italia – Libia, un urlo per le migliaia di migranti morti davanti alle frontiere chiuse del mondo ricco. Il memorandum Italia -Libia è stato firmato il 2 febbraio 2016 e scade il prossimo 2 febbraio 2023. Ma sarà rinnovato automaticamente per altri 3 anni, se non lo annulleranno entro il 2 novembre 2022 questo accordo obbliga l’Italia a fornire aiuti alle autorità libiche, in particolare alla famigerata Guardia costiera libica, per ridurre il traffico di migranti e impegna la Libia a migliorare le condizioni dei propri centri di accoglienza. Il risultato e sotto gli occhi di tutti.

Padre Alex Zanotelli, a nome del digiuno di giustizia e solidarietà con i migranti
(fonte: FarodiRoma 01/08/2022)