Omelia p. Gregorio Battaglia
- XXIX Domenica Tempo Ordinario / A -
18/10/2020
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
... Gesù ha continuato, in modo quasi accorato, a far comprendere la novità della Sua presenza come a dire: "Non vi rendete conto di come Dio sta visitando questa realtà?" Gesù vuole davvero che ci sia un momento di risveglio... di rispondere a Dio, al Suo progetto, di essere coinvolti in questo progetto che poi è la capacità di dare a questa terra non solo un volto di pace, ma un volto di fecondità, la fecondità dell'amore... Dio vuole intrattenere con tutti, con ognuno, con tutta l'umanità un rapporto che non è di sudditanza, ma addirittura di intimità sponsale e anche di corresponsabilità...
"Date a Dio quello che è di Dio" significa che non possiamo svendere l'immagine che è impressa dentro di noi. Se io mi inchino, se io svendo la mia identità davanti ad un altro, davanti ad un potente, io non sto rendendo a Dio quello che è di Dio perché sto svendendo l'immagine Sua che è dentro di me, io sto dicendo che quel potente è più forte di quel Dio che è dentro di me... C'è anche un altro momento che ci deve interessare, è la dignità degli altri che può essere compressa, violentata, quando l'altro non serve più e viene messo da parte...
Saremo capaci di dare a Dio quello che è di Dio?... Io nella mia vita, nel mio modo di fare manifesto che appartengo a Lui? che sono cosa Sua? che penso come pensa Lui?... Davvero io posso dire che appartengo al Signore e riconosco solo Lui come mio Signore e nessun altro?...
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