VI Domenica di Pasqua (A) 2020
"Il dono dello Spirito della verità "
a cura della Fraternità Carmelitana
di Barcellona P.G.
1. Ascolto orante
del vangelo di Giovanni (14,15-21)
1.
Continuiamo a vivere il Tempo Pasquale
di cinquanta giorni. In questa VI Domenica, Giorno del Signore, la mistagogia riguarda ancora la relazione di comunione profonda tra Gesù
Risorto e noi, perché lui non ci lascia “orfani”, abbandonati a noi stessi.
Con questa consapevolezza, nella nostra
liturgia domestica apriamo oggi con fiducia il vangelo di Giovanni al cap. 14.
Facciamo una breve pausa di silenzio,
chiedendo allo Spirito che ci apra alla comprensione di questo scritto che
contiene la Parola di Dio per noi oggi.
Adesso leggiamo
attentamente e con calma la pagina del cap. 14 dal verso 15 fino al verso 21.
2.
Continuiamo ad ascoltare ancora un passaggio del Discorso intimo e familiare
che Gesù rivolge ai suoi discepoli durante la Cena Pasquale (l’intero Discorso
va da Gv 13,31, fino a Gv 16,33): è il testamento che Gesù consegna ai
discepoli; è il testamento che Gesù Risorto consegna a noi oggi che ascoltiamo e meditiamo queste parole.
Gesù insiste sulla relazione di comunione tra lui e noi, tra lui che è nella
condizione di Risorto e noi che siamo qui in questa terra, immersi nella storia
spesso contorta della nostra umanità. Egli non ci lascia “orfani” (cf. Gv 14,18),
soli e smarriti a vagabondare in questo mondo. Anzi ci invia «un altro Paràclito,
perché rimanga» (Gv 14,16) con noi per sempre, perché abiti, dimori (ecco il
senso del “rimanere”) con noi lungo tutti i giorni della nostra vita.
Lo chiama “Paràclito”, perché lo Spirito che ci invia il Padre è “colui che è chiamato a stare accanto a noi”
(questo il significato della parola greca “Paràclito”, in latino sarebbe
“ad-vocatus”): lo Spirito è colui che, stando accanto a noi, al nostro fianco –
come un avvocato –, ci difende, ci guida, ci sostiene nelle vicende che
dobbiamo affrontare in questo mondo. In che modo?
Gesù qualifica qui lo Spirito come «Spirito della verità» (Gv 14,17). La “verità”, non è un sistema filosofico,
non è un concetto, un’idea, bensì la persona
di Gesù («Io sono la vita, la verità
e la vita»: Gv 14,6) che il Padre ha inviato nel mondo come un dono per
l’umanità (cf. Gv 3,16), affinché Gesù, con il suo stile di vita, con il suo
modo di entrare in relazioni con gli altri, riveli al mondo il Volto paterno e
materno del Padre (cf. Gv 14,9-10).
Ecco: lo Spirito che il Padre ci dona,
ponendolo accanto a noi, ci aiuta a stare
in questo mondo da cristiani, vale a dire con lo stesso stile di vita di Gesù (“cristiano” viene da
“Cristo”). Per questo l’apostolo Pietro (si legga la seconda lettura: 1Pt
3,15-18) esorta i cristiani a stare nel mondo, rendendo ragione della speranza (cioè Cristo) che vive in loro
e che muove il loro agire, ma rendere ragione non con arroganza e violenza,
bensì con mitezza e retta coscienza, con onestà.
3.
E allora, ritornando al vangelo di Giovanni, Gesù e il Padre non ci dicono di
“fuggire dal mondo”, ma di stare nel
mondo senza farsi sedurre dallo “spirito
di mondanità”, cioè da quella visione padronale ed egocentrica della vita,
che si esprime – lo vediamo in questi giorni – appunto in atteggiamenti di violenza,
di arroganza, di volgarità, di odio razziale, di odio religioso, di disprezzo
dell’altro o dell’altra…
Coloro che sono animati dallo “spirito di
mondanità” – e ce ne sono tanti oggi nel mondo, anche tra i cristiani – sono
chiusi ed impermeabili allo Spirito della verità, perché, nonostante alcuni hanno
sempre il nome di Dio sulla bocca, la loro esistenza si basa sulla “menzogna
programmata”, sulla falsificazione “accurata” della realtà, e perciò dal punto
di vista della fede rimangono infantili, immaturi e “atei devoti”.
Ecco perché Gesù dice che costoro non
possono ricevere lo Spirito della verità, perché non lo vedono e non lo
conoscono, cioè sono accecati dalla menzogna del Maligno (cf. Gv 8,44), e per
questo non lo vedono operare nel mondo e quindi non ne hanno esperienza. Sono insensibili
all’azione dello Spirito, nonostante le apparenze…
4.
Sullo spirito di mondanità e di menzogna tutti
noi siamo chiamati a vigilare, perché nessuno ne è immune. Questo spirito
alberga nel nostro cuore, nella nostra coscienza, ce lo portiamo con noi
dovunque andiamo, perché l’essere umano, ci ricorda la Parola di Dio nella sua
grande sapienza in Genesi 2,7, pur avendo ricevuto lo Spirito di Dio, rimane
sempre e comunque un essere plasmato con la polvere
della terra, un essere terroso: egli
appartiene alla terra, il mondo è la sua casa, le sue relazioni, il suo habitat. Ma, dovunque egli vada, o al
nord o al sud o all’est o all’ovest, l’essere umano rimane sempre un terroso che si porta dentro di sé anche lo spirito di mondanità e di
menzogna.
Perciò Gesù nella preghiera si rivolge al Padre in nostro favore e gli chiede, non di toglierci dal mondo, ma di custodirci dalla menzogna e dalla mondanità del Maligno (cf. Gv 17,18). Non solo. Ci consegna nella preghiera del Padre Nostro l’invocazione «… e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male», preghiera che abbiamo ricevuto nel Battesimo e che ogni giorno rivolgiamo al Padre per mezzo del Figlio e nella potenza dello Spirito Santo.
«Continua, o
Cristo, a pregare,
a chiedere perché
il Padre
ci mandi lo
Spirito:
senza di lui è
buia la mente
e di sé non sa
nulla nessuno,
senza di lui non
esiste gioia,
perciò siamo così
disperati:
Signore, donaci
sempre il tuo Spirito».
(Davide
Turoldo)
Apriamo adesso il Libro dei Salmi e
preghiamo con il Salmo 66, il Salmo che
canta le opere di Dio nella storia degli uomini: egli non respinge chi si
rivolge a lui, non lascia vacillare i nostri piedi, a nessuno nega la sua
accoglienza e la sua misericordia.
2. Intercessioni
Il Cristo risorto è il Vivente
ed è presente in mezzo a noi con il suo Spirito. Egli ci rassicura che Dio, in
quanto mistero di comunione delle Tre persone, è operante nella nostra storia
personale ed in quella di tutta l’umanità, affinché il cielo possa trovare
dimora sulla terra. Confidenti nel suo amore che libera, innalziamo a Lui le
nostre preghiere ed insieme diciamo:
R/ Custodiscici nel tuo amore,
Signore
- Conferma, Signore Gesù, con
l’azione del tuo Santo Spirito, la fede della tua Chiesa, perché impari a
custodire con amore ed intelligenza i tuoi comandamenti, il tuo lascito
testamentario, che è la tua vita storica fatta di diaconia, di pane spezzato,
di comunione anche con chi tradisce. Preghiamo.
- Scenda la tua pace, Signore
Gesù, su ogni angolo della terra, su ogni popolo. Tu che hai vinto la morte,
strappa dal nostro cuore l’empietà e l’odio, affinché i popoli e le varie fedi
religiose possano incontrarsi nel riconoscimento della fraternità universale.
Preghiamo.
- Ti preghiamo, Signore Gesù,
per il nostro Paese, che si appresta a vivere un momento estremamente delicato
come quello delle riaperture. Dona a tutti e ad ognuno di noi sapienza e
prudenza, perché non prevalga l’interesse immediato, ma la cura e lo star bene
degli altri. Preghiamo.
- Ricordati; Signore Gesù, dei
malati, soprattutto di quelli che non hanno potuto sperimentare la vicinanza
dei propri cari. Ricordati di chi ha un lavoro precario o a rischio della vita.
Accompagna il cammino di chi è smarrito, di quanti lasciano la propria terra
per migrare altrove. Il tuo cuore misericordioso sia vicino a chi non sa più
dare un senso alla propria vita. Preghiamo.
-
Davanti a te, Signore Gesù, assieme ai nostri parenti e amici defunti, ci
ricordiamo delle numerose vittime del coronavirus [pausa di silenzio]; ci ricordiamo ancora una volta delle vittime
dell’odio razziale e religioso, e anche delle vittime dell’indifferenza e
dell’economia che guarda ai propri interessi. Accogli tutti alla tua presenza
nell’amore di Dio Padre. Preghiamo.
-
Pregare il Padre Nostro…
-
Concludere con la seguente preghiera:
Ascolta, o Signore Gesù,
le nostre preghiere e donaci il dono dello Spirito della verità, perché in ogni
situazione della vita sappiamo rendere ragione della speranza che è in noi. Te
lo chiediamo perché sei nostro Fratello e Signore, vivente nei secoli dei
secoli. AMEN- PREGARE IN FAMIGLIA - Preparare in casa l’“angolo della preghiera” a cura della Fraternità Carmelitana di Barcellona P.G.