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sabato 16 maggio 2020

VI Domenica di Pasqua (A) 2020 - "Il dono dello Spirito della verità" a cura della Fraternità Carmelitana di Barcellona P.G.

VI Domenica di Pasqua (A) 2020 
"Il dono dello Spirito della verità " 
a cura della Fraternità Carmelitana
di Barcellona P.G.


1. Ascolto orante del vangelo di Giovanni (14,15-21)
1. Continuiamo a vivere il Tempo Pasquale di cinquanta giorni. In questa VI Domenica, Giorno del Signore, la mistagogia riguarda ancora la relazione di comunione profonda tra Gesù Risorto e noi, perché lui non ci lascia “orfani”, abbandonati a noi stessi.
Con questa consapevolezza, nella nostra liturgia domestica apriamo oggi con fiducia il vangelo di Giovanni al cap. 14. Facciamo una breve pausa di silenzio, chiedendo allo Spirito che ci apra alla comprensione di questo scritto che contiene la Parola di Dio per noi oggi.
Adesso leggiamo attentamente e con calma la pagina del cap. 14 dal verso 15 fino al verso 21.

2. Continuiamo ad ascoltare ancora un passaggio del Discorso intimo e familiare che Gesù rivolge ai suoi discepoli durante la Cena Pasquale (l’intero Discorso va da Gv 13,31, fino a Gv 16,33): è il testamento che Gesù consegna ai discepoli; è il testamento che Gesù Risorto consegna a noi oggi che ascoltiamo e meditiamo queste parole.
Gesù insiste sulla relazione di comunione tra lui e noi, tra lui che è nella condizione di Risorto e noi che siamo qui in questa terra, immersi nella storia spesso contorta della nostra umanità. Egli non ci lascia “orfani” (cf. Gv 14,18), soli e smarriti a vagabondare in questo mondo. Anzi ci invia «un altro Paràclito, perché rimanga» (Gv 14,16) con noi per sempre, perché abiti, dimori (ecco il senso del “rimanere”) con noi lungo tutti i giorni della nostra vita.
Lo chiama “Paràclito”, perché lo Spirito che ci invia il Padre è “colui che è chiamato a stare accanto a noi” (questo il significato della parola greca “Paràclito”, in latino sarebbe “ad-vocatus”): lo Spirito è colui che, stando accanto a noi, al nostro fianco – come un avvocato –, ci difende, ci guida, ci sostiene nelle vicende che dobbiamo affrontare in questo mondo. In che modo?
Gesù qualifica qui lo Spirito come «Spirito della verità» (Gv 14,17). La “verità”, non è un sistema filosofico, non è un concetto, un’idea, bensì la persona di Gesù («Io sono la vita, la verità e la vita»: Gv 14,6) che il Padre ha inviato nel mondo come un dono per l’umanità (cf. Gv 3,16), affinché Gesù, con il suo stile di vita, con il suo modo di entrare in relazioni con gli altri, riveli al mondo il Volto paterno e materno del Padre (cf. Gv 14,9-10).
Ecco: lo Spirito che il Padre ci dona, ponendolo accanto a noi, ci aiuta a stare in questo mondo da cristiani, vale a dire con lo stesso stile di vita di Gesù (“cristiano” viene da “Cristo”). Per questo l’apostolo Pietro (si legga la seconda lettura: 1Pt 3,15-18) esorta i cristiani a stare nel mondo, rendendo ragione della speranza (cioè Cristo) che vive in loro e che muove il loro agire, ma rendere ragione non con arroganza e violenza, bensì con mitezza e retta coscienza, con onestà.

3. E allora, ritornando al vangelo di Giovanni, Gesù e il Padre non ci dicono di “fuggire dal mondo”, ma di stare nel mondo senza farsi sedurre dallo “spirito di mondanità”, cioè da quella visione padronale ed egocentrica della vita, che si esprime – lo vediamo in questi giorni – appunto in atteggiamenti di violenza, di arroganza, di volgarità, di odio razziale, di odio religioso, di disprezzo dell’altro o dell’altra…
Coloro che sono animati dallo “spirito di mondanità” – e ce ne sono tanti oggi nel mondo, anche tra i cristiani – sono chiusi ed impermeabili allo Spirito della verità, perché, nonostante alcuni hanno sempre il nome di Dio sulla bocca, la loro esistenza si basa sulla “menzogna programmata”, sulla falsificazione “accurata” della realtà, e perciò dal punto di vista della fede rimangono infantili, immaturi e “atei devoti”.
Ecco perché Gesù dice che costoro non possono ricevere lo Spirito della verità, perché non lo vedono e non lo conoscono, cioè sono accecati dalla menzogna del Maligno (cf. Gv 8,44), e per questo non lo vedono operare nel mondo e quindi non ne hanno esperienza. Sono insensibili all’azione dello Spirito, nonostante le apparenze…

4. Sullo spirito di mondanità e di menzogna tutti noi siamo chiamati a vigilare, perché nessuno ne è immune. Questo spirito alberga nel nostro cuore, nella nostra coscienza, ce lo portiamo con noi dovunque andiamo, perché l’essere umano, ci ricorda la Parola di Dio nella sua grande sapienza in Genesi 2,7, pur avendo ricevuto lo Spirito di Dio, rimane sempre e comunque un essere plasmato con la polvere della terra, un essere terroso: egli appartiene alla terra, il mondo è la sua casa, le sue relazioni, il suo habitat. Ma, dovunque egli vada, o al nord o al sud o all’est o all’ovest, l’essere umano rimane sempre un terroso che si porta dentro di sé anche lo spirito di mondanità e di menzogna.


Perciò Gesù nella preghiera si rivolge al Padre in nostro favore e gli chiede, non di toglierci dal mondo, ma di custodirci dalla menzogna e dalla mondanità del Maligno (cf. Gv 17,18). Non solo. Ci consegna nella preghiera del Padre Nostro l’invocazione «… e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male», preghiera che abbiamo ricevuto nel Battesimo e che ogni giorno rivolgiamo al Padre per mezzo del Figlio e nella potenza dello Spirito Santo.



«Continua, o Cristo, a pregare,
a chiedere perché il Padre
ci mandi lo Spirito:
senza di lui è buia la mente
e di sé non sa nulla nessuno,
senza di lui non esiste gioia,
perciò siamo così disperati:
Signore, donaci sempre il tuo Spirito».
                          (Davide Turoldo)

Apriamo adesso il Libro dei Salmi e preghiamo con il Salmo 66, il Salmo che canta le opere di Dio nella storia degli uomini: egli non respinge chi si rivolge a lui, non lascia vacillare i nostri piedi, a nessuno nega la sua accoglienza e la sua misericordia.


2. Intercessioni
Il Cristo risorto è il Vivente ed è presente in mezzo a noi con il suo Spirito. Egli ci rassicura che Dio, in quanto mistero di comunione delle Tre persone, è operante nella nostra storia personale ed in quella di tutta l’umanità, affinché il cielo possa trovare dimora sulla terra. Confidenti nel suo amore che libera, innalziamo a Lui le nostre preghiere ed insieme diciamo:

            R/ Custodiscici nel tuo amore, Signore

- Conferma, Signore Gesù, con l’azione del tuo Santo Spirito, la fede della tua Chiesa, perché impari a custodire con amore ed intelligenza i tuoi comandamenti, il tuo lascito testamentario, che è la tua vita storica fatta di diaconia, di pane spezzato, di comunione anche con chi tradisce. Preghiamo.

- Scenda la tua pace, Signore Gesù, su ogni angolo della terra, su ogni popolo. Tu che hai vinto la morte, strappa dal nostro cuore l’empietà e l’odio, affinché i popoli e le varie fedi religiose possano incontrarsi nel riconoscimento della fraternità universale. Preghiamo.

- Ti preghiamo, Signore Gesù, per il nostro Paese, che si appresta a vivere un momento estremamente delicato come quello delle riaperture. Dona a tutti e ad ognuno di noi sapienza e prudenza, perché non prevalga l’interesse immediato, ma la cura e lo star bene degli altri. Preghiamo.

- Ricordati; Signore Gesù, dei malati, soprattutto di quelli che non hanno potuto sperimentare la vicinanza dei propri cari. Ricordati di chi ha un lavoro precario o a rischio della vita. Accompagna il cammino di chi è smarrito, di quanti lasciano la propria terra per migrare altrove. Il tuo cuore misericordioso sia vicino a chi non sa più dare un senso alla propria vita. Preghiamo.

- Davanti a te, Signore Gesù, assieme ai nostri parenti e amici defunti, ci ricordiamo delle numerose vittime del coronavirus [pausa di silenzio]; ci ricordiamo ancora una volta delle vittime dell’odio razziale e religioso, e anche delle vittime dell’indifferenza e dell’economia che guarda ai propri interessi. Accogli tutti alla tua presenza nell’amore di Dio Padre. Preghiamo.

- Pregare il Padre Nostro

- Concludere con la seguente preghiera:
Ascolta, o Signore Gesù, le nostre preghiere e donaci il dono dello Spirito della verità, perché in ogni situazione della vita sappiamo rendere ragione della speranza che è in noi. Te lo chiediamo perché sei nostro Fratello e Signore, vivente nei secoli dei secoli. AMEN


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