Domenica di Pentecoste (A)
"Il dono dello Spirito
alla Chiesa e all’umanità"
a cura della Fraternità Carmelitana
di Barcellona P.G.
1. Con Maria in
attesa dello Spirito (sabato, vigilia di Pentecoste)
Con la Pentecoste la Pasqua del Signore Gesù
giunge al compimento. Infatti il dono dello Spirito è il frutto più bello e più
maturo della Pasqua, perché riceviamo lo Spirito
del Signore come compagno di viaggio del nostro cammino della vita:
- è lui che ci rende figli e fratelli;
- è lui che ci dona la sua sapienza e i
suoi carismi;
-
è lui che ci aiuta ad ascoltare con l’intelligenza della fede la Parola di Dio
e ci aiuta, alla luce della stessa Parola, a saper discernere “i segni dei
tempi”, i segni della presenza di Dio che opera nella storia;
-
è lui, l’Artista iconografo del Padre (S. Agostino), che nel Battesimo e nella
Confermazione “disegna” il nostro volto rendendolo somigliante al volto di
Cristo;
-
è lui che ci costituisce tempio dello Spirito, ovvero è lui che fa della nostra
esistenza umana il luogo della sua presenza nel mondo.
1.
A motivo di questo dono prezioso per la vita cristiana, la Chiesa, in analogia
alla veglia pasquale, propone alla vigilia della Domenica di Pentecoste una
veglia di preghiera con Maria, la Madre di Gesù, per prepararci a ricevere il
dono dello Spirito.
In questa veglia riviviamo l’esperienza
che gli apostoli, i discepoli e le discepole di Gesù, insieme con Maria, la Madre
di Gesù (in tutto forse centoventi persone: cf. At 1,15), vissero nella stanza
al piano superiore, cioè nel cenacolo, perseveranti e concordi nella preghiera,
in attesa del giorno di Pentecoste, il giorno del dono dello Spirito (cf. Atti
degli Apostoli, 1,12-14).
La presenza di Maria, ieri come oggi, è
significativa: ella, che ha già ricevuto lo Spirito Santo che l’ha resa gravida
nel grembo della presenza di Gesù (cf. Lc 1,35), ora evangelizza la Chiesa,
preparandola ad accogliere lo Spirito nella preghiera e nell’ascolto della
Parola di Dio e, in particolare, del vangelo di Gesù, di quel Gesù che lei ha
conosciuto da vicino, perché ne è stata la madre e la discepola.
E, allora, questo sabato con Maria, la
Madre di Gesù, nella liturgia domestica ascoltiamo le seguenti letture
bibliche:
- Genesi 11,1-9. Ci parla della torre di
Babele, simbolo della pretesa idolatrica dell’uomo che calpesta la sana
diversità di lingue e culture dei popoli per poterli dominare e assoggettarli.
Dio disperdendo i popoli, salva la ricchezza delle loro lingue e culture,
perché a Dio non piace l’uniformità, ma la convivialità delle differenze.
- Esodo 19,3-8.16-20. Ci parla del dono
dell’Alleanza di comunione tra Dio e il suo popolo. A tale dono il popolo di
Dio è chiamato a rispondere con l’impegno di essere fedele.
- Ezechiele 37,1-14. Siamo di fronte alla
visione di un ammasso desolante di ossa aride. Lo Spirito del Signore, che è
Spirito di vita, è capace di liberare l’umanità dalle sue molteplici aridità e
di donarle il gusto e il senso della vita.
- Gioele 3,1-5. Lo Spirito del Signore
rende adulti e corresponsabili uomini e donne, giovani e anziani, figli e
figlie, donando loro la capacità di essere profeti, cioè di ascoltare e
testimoniare con la vita e con le parole la Parola di Dio e ciò che la stessa
Parola compie nella nostra storia.
- Romani 8,22-27. Nel Battesimo siamo
stati salvati. Però il dono della salvezza deve crescere in noi, non in modo
infantile, ma da uomini e donne adulti nella fede. È lo Spirito del Signore che
ci aiuta a compiere questo cammino di maturazione – se noi lo vogliamo…
- Giovanni 7,37-39. Lo Spirito effuso con
la Pasqua alimenta in noi la sete di salvezza, di amore e di giustizia per
tutta l’umanità.
La camera alta è tutta splendore:
la sua pietà ci raduni ancora,
in unità qui convengano i popoli.
Madre, rivelaci il grande principio
poiché d’allora già eri evocata
quando le cose nel Verbo creava.
Madre disponi pur noi ad accoglierlo,
a rivestirlo di splendida carne,
resi fecondi con te dallo Spirito.
O Madre, fa’ che la chiesa continui
la sua preghiera concorde, unanime,
perché continui lo Spirito a scendere.
O Madre, sia Pentecoste perenne,
e il santo fuoco consumi ogni male,
sia come il vento una libera chiesa.
Tu del creato la santa bellezza,
tu della fine dei tempi figura,
tu l’arca viva dell’unico uomo.
(Davide Turoldo)
2.
Preghiamo (dalla Liturgia)
O
Dio, che apri la tua mano e sazi di bene ogni vivente, effondi il tuo Santo
Spirito; fa’ scaturire fiumi d’acqua viva nella Chiesa, raccolta con Maria in
perseverante preghiera, perché quanti ti cercano possano estinguere la sete di
verità e di giustizia. Per Cristo nostro Signore. AMEN.
2. Domenica di
Pentecoste
1.
Ascolto orante del vangelo di Giovanni (20,19-23). Entriamo nella nostra liturgia domestica e apriamo con fiducia
il vangelo di Giovanni al cap. 20. Facciamo una breve pausa di silenzio, chiedendo allo Spirito che ci apra alla
comprensione di questo scritto che contiene la Parola di Dio per noi oggi.
Adesso leggiamo
attentamente e con calma la pagina del cap. 20 dal verso 19 fino al verso 23.
2.
L’evento della Pentecoste come dono dello Spirito è il compimento della Pasqua
del Signore. Perciò nel vangelo di Giovanni si narra che la sera di quello
stesso giorno, cioè il giorno della Risurrezione, il giorno ottavo “che ha
fatto il Signore per noi” (cf. Sal 118,24), Gesù Risorto si manifesta ai
discepoli e soffia su di loro il suo
Spirito (cf. Gv 20,22). È il soffio creativo di Dio, che in Cristo Gesù rende
nuova l’esistenza umana e tutta la creazione (cf Sap 15,11), è il soffio che
apre all’umanità un nuovo futuro.
Per questo dopo aver soffiato sui
discepoli, Gesù Risorto affida loro il mandato di annunciare il perdono e la
riconciliazione, anzi di porre loro stessi nel mondo gesti di perdono, di
essere loro stessi nel mondo operatori di riconciliazione. Sì, i discepoli, che
con la manifestazione del Risorto, hanno sperimentato nella loro esistenza che
cosa significa essere perdonati e riconciliati – infatti il Risorto quando si
manifesta loro, le prime parole che dice sono parole di pace (cf. Gv
20,19.21.26) –, adesso da persone riappacificate e riconciliate devono
assumersi la responsabilità di uscire nel mondo e di porre a loro volta gesti
di pace e di riconciliazione.
Da qui comprendiamo che soltanto la pace e
la riconciliazione dona un futuro a questo nostro mondo, apre nella nostra
storia sentieri di speranza e nelle coscienze di tutti sentimenti di fiducia.
Certo è un impegno che interpella la responsabilità delle nostre azioni e delle
nostre parole, perché, lo sappiamo, parole e gesti di violenza, di odio
razziale, etnico e religioso, di omofobia e di misoginia, sono come pietre che
uccidono alla pari delle armi.
Ecco: accogliere il dono dello Spirito
Santo, significa impegnarsi per un mondo più umano, più vivibile, più
rispettoso della dignità di ogni persona, di ogni cultura, di ogni etnia, più
rispettoso del creato e dell’ambiente in cui viviamo.
Per questo il giorno di Pentecoste, la
Chiesa, accogliendo lo Spirito, è inviata ad annunciare il vangelo nel rispetto
e nel prendersi cura di ogni creatura, di ogni popolo e cultura (leggi la prima
lettura: At 2,1-11). E anche per questo che l’apostolo Paolo ci ricorda che i
doni, i carismi che abbiamo ricevuto sono doni di Dio Trinità, e perciò vanno
coltivati per il bene di tutti, poiché il cristiano non vive per se stesso, ma
per il Signore (cf. Rm 14,7-8) e per il suo Corpo che è la Chiesa e l’umanità
(leggi seconda lettura: 1Cor 12,3b-7.12-13).
per sentire quello che tu senti,
per essere quello che tu vuoi,
per giudicare come tu giudichi;
solo così possiamo sciogliere o legare
quello che tu stesso sciogli e leghi.
(Davide Turoldo)
Apriamo adesso il Libro dei Salmi e
preghiamo con il Salmo 103, il Salmo che
canta l’amore di Dio per l’umanità, quell’amore che ci viene donato per mezzo
dello Spirito Santo (cf. Rm 5,5).
2. Intercessioni
Nel battesimo ognuno di noi è stato unto con l’olio dello Spirito. È
Lui che impregna i nostri pensieri e ci sigilla nella nostro appartenenza
all’umanità gloriosa del Signore Gesù. Confidenti in Dio Padre, innalziamo le
nostre preghiere ed insieme invochiamo la venuta dello Spirito:
R/
Vieni, Spirito Consolatore
- Spirito del Padre e del Figlio, Tu che sei soffio, fuoco, acqua,
abbraccia tutta la Chiesa dispersa in mezzo ai popoli. Rinnovala dal di dentro,
falle il dono di una parola vera, perché possa annunciare in tutti i linguaggi
umani l’Evangelo della paternità di Dio così come si è rivelata in Cristo Gesù.
Invochiamo insieme.
- Spirito Santo, luce dei cuori, illumina le menti di chi ha
responsabilità di guida nella Chiesa, di papa Francesco come di tutti i vescovi.
Dona loro coraggio e apertura di cuore, perché nella Chiesa tutti si cresca
nella corresponsabilità, e le donne, finora escluse da ogni ministerialità,
possano ritrovare il loro vero posto, uscendo, così, da un ruolo di
subalternità. Invochiamo insieme.
- Spirito Santo, soffio del Padre e del Figlio, padre dei poveri e
datore di ogni bene, sostieni la vita dei numerosi popoli segnati dalla guerra,
dalla carestia e dalla fame, come lo Yemen, la Siria, il Sud-Sudan, il Sahel
africano. Suscita nel mondo profeti e testimoni, che spingano i vari
responsabili politici a cercare non la potenza del proprio paese, ma la
solidarietà e la cooperazione con tutti. Invochiamo insieme.
- Vieni, o Spirito e riempi della tua presenza energica e delicata
l’intimo delle nostre case. Piega ogni durezza dei cuori, rinnova l’amore
coniugale affievolito, dona alle nostre famiglie la capacità di dialogare, di
donarsi il perdono reciproco e di saper pregare insieme. Invochiamo insieme.
- Davanti al Figlio Gesù, che dalla Croce ci dona il Soffio del suo
Spirito, assieme ai nostri parenti e amici defunti, ci ricordiamo
delle vittime del coronavirus [pausa di silenzio, e poi riprendere a
leggere →]; ci ricordiamo anche
delle vittime sul lavoro, sulla strada e dell’omofobia. Su tutti scenda la pace
e la consolazione dello Spirito. Invochiamo insieme.
- Concludere con la seguente preghiera:
Compi per noi, o Dio nostro Padre, la promessa del tuo Figlio Gesù: invia il Consolatore, il Fuoco dello Spirito che purifica e rinnova la sua Chiesa, e accende fra tutti gli uomini desideri e progetti di amore, di giustizia e di pace. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. AMEN
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