V Domenica di Pasqua (A) 2020
"Gesù, la via verso il Padre"
a cura della Fraternità Carmelitana
di Barcellona P.G.
1. Ascolto orante
del vangelo di Giovanni (14,1-12)
1.
Continuiamo a vivere il Tempo Pasquale
di cinquanta giorni. In questa V Domenica, Giorno del Signore, la mistagogia riguarda ancora la relazione tra Gesù Risorto e noi, una
relazione di comunione, perché egli cammina sempre con noi.
Con questa consapevolezza nella nostra
liturgia domestica apriamo oggi con fiducia il vangelo di Giovanni al cap. 14.
Facciamo una breve pausa di silenzio,
chiedendo allo Spirito che ci apri alla comprensione di questo scritto che
contiene la Parola di Dio per noi oggi.
Adesso leggiamo
attentamente e con calma la pagina del cap. 14 dal verso 1 fino al verso 12.
2.
La pagina evangelica di Giovanni ci fa entrare in un passaggio del grande
discorso di Gesù (cf. Gv 13,31-16,33) durante la Cena pasquale con i suoi
discepoli. Perché lo ascoltiamo adesso, nel tempo pasquale, e non prima? Perché
la liturgia della Chiesa lo considera come se fosse rivolto a noi oggi, a noi che stiamo alla presenza del
Risorto, a noi che, alla pari dei discepoli di allora, presi dalle prove della
vita, rimaniamo turbati e sconvolti e, a volte, delusi nei suoi confronti: ma è
veramente presente? o dopo la sua morte è tutto finito? e se è veramente
risorto, perché accadono certi avvenimenti? forse è un castigo che egli ci ha
mandato?
Dobbiamo ammetterlo: riguardo a questa
pandemia, non pochi cristiani, anche quelli che hanno (o dovrebbero avere) una
formazione teologica robusta, hanno sperimentato questo turbamento, alcuni fino
a rasentare la stupidità e l’insipienza...
Il Risorto, invece, ci chiede di
continuare ad avere fiducia in Dio
Padre e in lui (v. 1), a non perdere quella relazione interpersonale di
comunione con Dio Padre e con lui, perché né Dio Padre né lui raccontano
frottole per illudere o sviare la gente.
3.
Ebbene, nella sua condizione di Risorto Gesù vive con il Padre e nello stesso tempo vive con noi, preparandoci un “posto”.
Che cosa è questo “posto”?
Nella Bibbia spesso questo termine (anche
“luogo santo”) indica il Tempio, e più precisamente quella parte del Tempio che
è la Dimora o il Santuario o il Santo
dei Santi, luogo della Presenza di Dio,
dove c’era l’Arca dell’Alleanza che conteneva le tavole della Legge e il
“propiziatorio” segno del perdono di Dio (si leggano: 1Re 8,1-10; 2Mac 2,8.18;
3,2; At 6,13-14); dopo l’esilio in Babilonia, il Tempio, che era stato distrutto,
fu ricostruito, ma nella Dimora non si mise nulla perché l’Arca con le tavole
della Legge andò perduta.
E allora, Gesù ci prepara il “posto” nel senso che, vivendo da Risorto
con noi, ci aiuta, con la sua presenza, a
diventare Tempio vivo, Dimora vivente così come lo è stato lui in terra e
come lo continua ad essere oggi per noi nella condizione di Risorto. Già in Gv
2,13-22, Gesù dopo aver cacciato i venditori dal Tempio, egli aveva parlato del
«Tempio del suo corpo» che sarebbe risorto dopo tre giorni, e che i discepoli
dopo la sua Risurrezione si ricordarono proprio di queste parole e credettero
in lui.
Se ci lasciamo “preparare” (cf. Gv 14,3),
predisporre, evangelizzare da Gesù Risorto (v. 3), anche noi oggi possiamo diventare il Tempio vivo, la Dimora vivente
della Presenza del Dio di Gesù Cristo (si legga la seconda lettura: 1Pt
2,4-9; ma anche 1Cor 3,16-17; Ef 2,19-22).
4. In realtà, Tempio
vivo, Dimora vivente lo siamo diventati nel Battesimo e nella Confermazione. Ma
evidentemente ce lo siamo dimenticati! E allora, oggi, il Risorto, attraverso
la pagina del vangelo di Giovanni, ci sta ricordando la nostra condizione di
battezzati-cresimati: un’esistenza, la nostra, capace di manifestare nelle relazioni
umane e nelle scelte della vita (come la scelta
a favore dei poveri che fece la prima comunità cristiana; si legga la prima
lettura: At 6,1-7) la Presenza di Dio
Padre nella storia degli uomini, anche dentro la situazione di pandemia,
anche dentro le prove e le difficoltà della vita; anche se, per il momento, non
possiamo partecipare alla celebrazione eucaristica, ma, come famiglia chiesa domestica, abbiamo tra le mani la
S. Scrittura che contiene la Parola
di Dio, la quale, se letta con fede, ci comunica la Grazia, lo Spirito e la Vita
(cf. Gv 6,63).
Per questo Gesù, oggi, ci rivela che lui è
la via, la verità e la vita (cf. Gv
14,6): Gesù è la via che ci
accompagna verso il Padre, verso colui che fa la verità in noi e ci dona la vita.
Non a caso i primi cristiani era indicati come “quelli della Via” (cf. At 9,2;
18,25-26; 24,22), cioè quelli che vivono in conformità alla parola di Gesù, che
vivono secondo il suo Spirito: narrare con
la vita la presenza di Dio Padre e Madre nella storia degli uomini.
«Le volte, Cristo, che inviti a credere,
e la tristezza che celi nel cuore!
Questa è la vera tua eterna passione:
“Ma voi, almeno, o amici», dicevi. […]
Delle dimore parlavi del Padre,
che il Padre in te e tu eri nel Padre,
e dolcemente parlavi di opere
ancor più grandi che avremmo compiute.
La verità sei, la via e la vita:
senza di te non sa nulla nessuno,
nulla di Dio e neppure dell’uomo,
tu il visibile volto di lui».
(Davide Turoldo)
Apriamo adesso il Libro dei Salmi e
preghiamo con il Salmo 33, il Salmo che
canta la presenza non ingannevole, ma provvidente di Dio nel nostro mondo.
2. Intercessioni
Gesù, l’uomo crocifisso e
risorto, è il perfetto rivelatore di Dio Padre. In Lui si è reso visibile il
Volto paterno e materno del Padre, ed è Lui ad offrirsi a noi come vero
sentiero che ci conduce alla casa del Padre. Confidenti in Lui e sostenuti
dalla presenza dello Spirito, innalziamo a Lui le nostre preghiere, ed insieme
diciamo:
R/ Ascoltaci, Signore
- Custodisci, Signore Gesù, il
cuore della tua Chiesa, perché non diventi preda dei turbamenti. Fa’ che cresca
in essa la fiducia in Te e nel tuo Vangelo e così poter essere sempre più
quello spazio di fraternità, dove ogni fratello e ogni sorella si senta accolto
e possa sperimentare di essere quella piccola pietra indispensabile per
l’edificazione e la crescita della comunità. Preghiamo.
- Ti affidiamo, Signore Gesù, le
ansie e i dolori che in questi giorni tutti i popoli vivono a causa della
pandemia. Quell’unità, che suo malgrado il virus ci ha fatto sperimentare,
possa far lievitare nel cuore di ogni uomo e di ogni donna l’aspirazione ad un
mondo più aperto al valore della fraternità ed al rispetto per ogni creatura
umana. Preghiamo.
Ti preghiamo, Signore Gesù, per
il nostro Paese. Riversa con abbondanza su di noi il tuo Santo Spirito, perché
possa crescere in ognuno di noi un vero senso di responsabilità. La sua guida
ci permetta di ricostruire il tessuto sociale ed economico, fuori dagli assurdi
egoismi, che portano a negare il permesso di soggiorno a migliaia di migranti,
che lavorano nei campi per pochi soldi come schiavi a servizio nostro.
Preghiamo.
- Ricordati, Signore Gesù, della
nostra città e di quanti la abitano. Assisiti coloro che hanno la
responsabilità di governo. Fa crescere in tutti noi una maggior cura per il
bene comune e soprattutto rendici più attenti verso chi è solo e verso quelle
famiglie che si ritrovano in stato di necessità. Preghiamo.
-
Davanti a te, Signore Gesù, Volto del Padre, assieme ai nostri parenti e amici
defunti, ci ricordiamo delle numerose vittime del coronavirus [pausa di silenzio]; ci ricordiamo anche
le vittime della mafia, dell’omofobia e dell’odio razziale e religioso. Nel tuo
amore di Figlio, custodisci e sostieni tutti dinnanzi alla presenza del Volto
di Dio nostro Padre. Preghiamo.
-
Pregare il Padre Nostro…
-
Concludere con la seguente preghiera:
Ascolta, o Cristo Gesù, le nostre preghiere, perché, seguendo la tua
strada, possiamo fare esperienza del Volto materno e paterno di Dio che tu ci
hai manifestato. Te lo chiediamo perché tu, nostro Fratello, sei per noi la
via, la verità e la vita, ora e sempre nei secoli di secoli. AMEN
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