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giovedì 6 febbraio 2020

Da Paolo Palumbo, ospite al Festival di Sanremo, una grande lezione di vita per tutti #iosonoPaolo #iostoconPaolo

Da Paolo Palumbo,
ospite al Festival di Sanremo,
una grande lezione di vita per tutti!
#iosonoPaolo #iostoconPaolo


Paolo Palumbo, chi è il rapper con la Sla 
che ha commosso Sanremo

Le sue rime si compongono attraverso gli occhi e diventano parole grazie alla voce di un computer, ma non per questo provocano meno emozioni, anzi: il rap di Paolo Palumbo, 22enne affetto da Sla, è arrivato dritto al cuore del pubblico di Sanremo, in una performance applauditissima che stasera ha visto sul palco l’artista sardo in veste di superospite. Palumbo aveva partecipato alle selezioni di Sanremo Giovani a Roma senza riuscire ad accedere alle fasi finali. Amadeus, però, colpito dalla sua storia, l’aveva chiamato invitandolo all’Ariston. E così è stato: su una poltrona, accompagnato dal rapper Kumalibre e dal cantautore Andrea Cutri che ha diretto l’orchestra, oltre che dal respiratore e dalla peg per l’alimentazione che lo accompagnano 24 ore su 24, Palumbo ha interpretato il suo brano «Io sono Paolo» attraverso il comunicatore verbale. Alla fine dell’esibizione, Paolo ha raccontato la sua storia, invitando tutti a riflettere sulla fortuna di essere vivi e a non arrendersi. «Provate a immaginare che la vostra quotidianità sia improvvisamente stravolta. In Italia siamo oltre seimila ad aver fatto degli accertamenti che ci hanno catapultato in un mondo ignoto - ha detto -. Mio fratello ha lasciato tutto per prendersi cura di me, grazie a lui le mie paure e le mie incertezze sono scomparse. Rosario e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato la forza, che non pensavo nemmeno di avere. La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato ma di un ragazzo che non si è arreso».


Un brano ironico sulla malattia

La canzone, di cui Palumbo ha scritto parole e musica, è autobiografica e parla di una malattia devastante come la Sla in modo ironico e leggero, invitando a non fermarsi davanti ad alcun ostacolo e prendendo anche in giro la voce robotica, simile a quella di Stephen Hawking, grazie alla quale riesce a esprimersi, visto che gli occhi sono l’unica cosa che può ancora muovere: «Se esiste una speranza ci voglio provare. Per volare mi bastano gli occhi, sono la montagna che va da Maometto, pur restando disteso sul letto», recitano alcuni dei versi. Sardo di Oristano, Paolo ha scoperto di essere affetto da sclerosi laterale amiotrofica a 17 anni: una diagnosi terribile, arrivata precocissima, che ha infranto i suoi sogni di aspirante chef, ma non gli ha tolto la voglia di vivere. Durante la malattia è nata la sua passione per la musica insieme al desiderio di partecipare a Sanremo e per rappresentare i diritti dei disabili nel febbraio 2019 si è candidato alle elezioni regionali in Sardegna tra le fila di Forza Italia.

Il coraggio sui social

Quando Barack Obama, incontrato nel 2017 a Milano, gli ha offerto di essere curato negli Stati Uniti, la sua risposta è stata: «Voglio aiutare la ricerca nel mio Paese, l’Italia». La grinta e l’inno alla vita di Paolo Palumbo traspaiono anche dai suoi account social: su Instagram, dove ha oltre 30 mila follower, mostra la sua quotidianità e sprona tutti a non mollare, impegnandosi in tante battaglie civili per il benessere dei disabili gravi. «Fate il tifo per me, avrò bisogno di tutto il vostro supporto», ha scritto poche ore prima di salire sul palco dell’Ariston, lanciando l’hashtag #iostoconpaolo, tra una foto con Al Bano e Romina e stories in cui gioisce per aver incontrato Mogol. L’affetto del pubblico non è mancato, incluso quello del collega in gara Anastasio che gli ha scritto «In bocca al lupo amico mio». Un’accoglienza ben diversa rispetto a quella per cui era balzato suo malgrado alle cronache un anno fa, quando era stato vittima di insulti in rete perché ammesso a un nuovo protocollo di cure in Israele. La sua presenza a Sanremo, invece, è stata salutata con gioia anche da Maria Antonietta Coscioni, presidente dell’Istituto Coscioni, una occasione importante, ha sottolineato, per tenere alta l’attenzione sulla malattia.

Guarda il video integrale

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Il testo completo della canzone 
“Io sono Paolo”

Nella vita di ognuno di noi c’è un sogno da realizzare
dicono però per avere ciò che vuoi devi lottare
non me la sento proprio di lasciarmi andare
perchè se esiste una speranza ci voglio provare

Mi chiamo Paolo ed ho 22 anni e ho la sla
l’ho scoperto quattro anni fa
mi ha levato tutto tranne la vitalità
c’è chi mi giudica con troppa cattiveria
come se mi divertissi a star seduto tutto il giorno su una sedia

Il mio corpo è diventato una prigione
al di là delle sbarre ci arrivo usando gli occhi e l’immaginazione
vorrei camminare, mangiare, bere, parlare
guarire in fretta, ho una famiglia amici da baciare

Il percorso sarà lungo ma ce la farò promesso
nonostante la stanchezza che ogni giorno porto appresso
certe cose le capisci solo se le vivi
guardi il mondo da una finestra sperando che quel giorno arrivi

Faccio un rumore in silenzio perché ho carattere
e dò speranza ad ogni malato in lacrime
ho una madre, un padre che adoro
e un fratello che mi presta gambe e braccia e non mi lascia mai da solo

Rit. Sono la montagna che va da Maometto
pur restando disteso nel letto
per volare mi bastano gli occhi
quelle volte che il mondo sta stretto
sono la montagna che va da Maometto
pur restando disteso nel letto
per volare mi bastano gli occhi
quelle volte che il mondo si è spento

(Voce) Sono la montagna che va da Maometto
pur restando disteso nel letto
per volare mi bastano gli occhi
quelle volte che il mondo sta stretto

(Voce) Piacere sono Paolo
ho fretta di raccontare
scusatemi la voce
da casello autostradale
sognavo di fare lo chef ci sono riuscito
vedermi con la sedia a rotelle ti ha infastidito?

Questa malattia fa paura vista da fuori
ho lottato pure quando ho perso i sapori
ho guidato un drone nel cielo
ho parlato al g8
e ora canto a Sanremo

Rit. Sono la montagna che va da Maometto ...

Nella vita di ognuno di noi c’è un sogno da realizzare
dicono per ottenere ciò che vuoi devi lottare
non me la sento proprio di lasciarmi andare
perché se esiste una speranza ci voglio provare

(Voce) Credo e recito il Rosario
ed è proprio lui a tenere lontano il mio sicario

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Il 22enne Paolo Palumbo super ospite all'Ariston. «Questa malattia ha cambiato tutti i miei piani a 17 anni. La fede è il dono più grande, mi ha salvato»

Leggi tutto l'articolo di Lucia Bellaspiga su Avvenire: Il rapper con la Sla sul palco di Sanremo: «Il mio brano è un inno alla vita»