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mercoledì 22 ottobre 2014

La vita sotto scorta di don Ciotti, il prete che fa paura alla mafia

... Sono quasi due mesi che la vita di don Luigi Ciotti è cambiata. Ieri lo hanno scoperto in tanti alla marcia della pace Perugia-Assisi, quando lo hanno visto circondato da uomini in borghese che si guardavano intorno circospetti. Vicino e al tempo stesso distante dagli altri. Le chiacchierate del capo dei capi mafiosi durante l’ora d’aria hanno rivelato un interesse nei suoi confronti che rasenta l’ossessione. Altri boss, dopo mesi di silenzio parlano di lui. Le intercettazioni finite sui giornali sono frammenti di un discorso in divenire. C’è di peggio nelle loro parole. C’è un progetto che prevede diffamazione e calunnia. In mancanza del tritolo vogliono seppellirlo con l’infamia. All’inizio di settembre il ministero dell’Interno ha così deciso di blindare la vita a un ragazzo di quasi 70 anni che svolge il suo sacerdozio molto lontano, a Torino.
La Sicilia era scritta sul palmo della sua mano. Ci torna quasi ogni settimana, per viaggi a tappe forzate dalla logistica estrema. Quando è sull’isola la scortail di don Luigi quasi raddoppia, per comprensibili ragioni. Alla sorveglianza di grado più alto vengono aggiunte altre due vetture e altri quattro uomini provenienti dalla scorta di Antonio Ingroia...

Una giornata insieme con Don Ciotti, il prete antimafia che vive sotto scorta.
Reportage esclusivo (nel Tv7 Tg1) alla vigilia della sua manifestazione "Contromafia", gli Stati Generali della lotta alla criminalità organizzata, a Roma dal 23 al 26 ottobre.

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Contromafie, gli Stati generali dell'antimafia è un appuntamento che Libera offre al movimento antimafia italiano, europeo e non solo, in cui le associazioni e le realtà impegnate contro le diverse forme di criminalità organizzata e transnazionale e le connesse pratiche di corruzione, si ritrovano per confrontare strategie e percorsi, mettere a punto proposte di natura giuridica ed amministrativa, elaborare azioni di contrasto civile e non violento, valorizzare le buone prassi ed esperienze maturate in tema di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia e solidarietà. Questa edizione si aprirà con GiovaniContromafie per dare la possibilità ai giovani provenienti da tutta Italia e alle delegazioni di altri paesi europei di confrontarsi e discutere insieme dei temi che animeranno gli Stati generali dell'antimafia.

Contromafie non è un convegno, non è una vetrina, ma è piuttosto uno spazio e un tempo per il confronto, lo studio, l'approfondimento: sotto i riflettori finiscono progetti, percorsi, idee, per fare il punto insieme dei risultati conseguiti dall'antimafia civile, sociale e responsabile.
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