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martedì 21 ottobre 2014

«Come aspetto Gesù?» - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano


21 ottobre 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.


Papa Francesco:
“Gesù ci ha dato un'identità”

“Il cristiano è un uomo o una donna che sa aspettare Gesù e per questo è uomo o donna di speranza”. Lo ha ribadito Papa Francesco all’omelia della Messa del mattino, celebrata in Casa S. Marta. Col suo sacrificio, ha affermato il Papa, Cristo ci ha resi "amici, vicini, in pace". 

Persone che sanno aspettare e, nell’attesa, coltivano una solida speranza. Questi sono i cristiani, un popolo – spiega Papa Francesco – unito da Gesù oltre ogni “inimicizia”, da Lui servito e dotato di un nome. Il Papa riflette fondendo gli spunti del Vangelo di Luca con la Lettera di Paolo agli Efesini. Nel primo, Cristo parla ai discepoli paragonandosi al padrone che rientra a tarda notte dalla festa di nozze e chiama “beati” i servi che lo aspettano svegli e con le lampade accese. La scena che segue vede Gesù farsi servo dei suoi servitori e portare loro il pranzo a tavola. Osserva Papa Francesco: il primo servizio che il Maestro fa ai cristiani è dare loro “l’identità”. “Noi senza Cristo – dice – non abbiamo identità”.
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Da “gente di strada”, da persone che non erano neanche “ospiti”, a “concittadini dei Santi e familiari di Dio”, per dirla ancora come San Paolo. Questo è ciò che ha creato Gesù con la sua venuta. “Ma qual è la condizione?”, si chiede Papa Francesco. “Aspettarlo”, attenderlo come i servi col loro padrone:

“Aspettare Gesù. Chi non aspetta Gesù, chiude la porta a Gesù, non lo lascia fare quest’opera di pace, di comunità, di cittadinanza, di più: di nome. Ci dà un nome. Ci fa figli di Dio. Questo è l’atteggiamento di aspettare Gesù, che è dentro la speranza cristiana. Il cristiano è un uomo o una donna di speranza. Sa che il Signore verrà. Davvero verrà, eh? Non sappiamo l’ora, come questi. Non sappiamo l’ora, ma verrà, verrà a trovarci, ma non a trovarci isolati, nemici, no. A trovarci come Lui ci ha fatto con il suo servizio: amici vicini, in pace”.

A questo punto, conclude Papa Francesco, c’è un’altra domanda che il cristiano può porsi: come aspetto Gesù? E prima ancora: Lo “aspetto o non lo aspetto?”:

“Io ci credo in questa speranza, che Lui verrà? Io ho il cuore aperto, per sentire il rumore, quando bussa alla porta, quando apre la porta? ...

Leggi tutto: Il Papa: siamo popolo unito in Gesù, non isole che si arrangiano

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