Piazza San Pietro
Cari fratelli e sorelle, buongiorno.
Oggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra l’Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Gli Atti degli Apostoli raccontano questo episodio, il distacco finale del Signore Gesù dai suoi discepoli e da questo mondo (cfr At 1,2.9). Il Vangelo di Matteo, invece, riporta il mandato di Gesù ai discepoli: l’invito ad andare, a partire per annunciare a tutti i popoli il suo messaggio di salvezza (cfr Mt 28,16-20). “Andare”, o meglio, “partire” diventa la parola chiave della festa odierna: Gesù parte verso il Padre e comanda ai discepoli di partire verso il mondo.
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E insieme con Gesù ci accompagna Maria nostra Madre. Lei è già nella casa del Padre, è Regina del Cielo e così la invochiamo in questo tempo; ma come Gesù è con noi, cammina con noi, è la Madre della nostra speranza.
Dopo il Regina Coeli:
APPELLO
Con animo rattristato, prego per le vittime delle tensioni che ancora continuano in alcune regioni dell’Ucraina, come pure nella Repubblica Centroafricana. Rinnovo il mio accorato appello a tutte le parti implicate, perché siano superate le incomprensioni e si ricerchi con pazienza il dialogo e la pacificazione. Maria, Regina della Pace, ci aiuti tutti con la sua intercessione materna. Maria, Regina della Pace, prega per noi.
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Cari fratelli e sorelle,
si celebra oggi la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema dellacomunicazione al servizio della cultura dell’incontro. I mezzi di comunicazione sociale possono favorire il senso di unità della famiglia umana, la solidarietà e l’impegno per una vita dignitosa per tutti. Preghiamo affinché la comunicazione, in ogni sua forma, sia effettivamente al servizio dell’incontro tra le persone, le comunità, le nazioni; un incontro fondato sul rispetto e sull’ascolto reciproco.
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A tutti auguro una buona domenica. Buon pranzo e arrivederci, e pregate per me!
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Stadio Olimpico
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Avvolto dall’abbraccio di 50.000 membri del Rinnovamento nello Spirito Santo, l’ingresso di Papa Francesco nello Stadio Olimpico, per la prima delle due giornate della 37ma convocazione nazionale del movimento, è stata segnata da un’ovazione che, vista la circostanza, si potrebbe definire proprio “da stadio”.
Per raggiungere il palco Bergoglio ha percorso a piedi un tratto del prato del campo; in quel momento era impossibile contare le mani alzate dagli spalti gremiti che volevano salutare, fotografare, sventolare cartelloni e bandierine, e manifestare gesti d’affetto al Pontefice. Tutto accompagnato da cori, canti e inni, che hanno fatto subito entrare il Papa nel clima di festa dell’evento.
Ad accompagnare il Pontefice il presidente del Rns Salvatore Martinez e il reggente della Casa pontificia, padre Leonardo Sapienza. Proprio Martinez ha preso per primo la parola, dicendo: "Santità, si rallegri il suo cuore. Il rinnovamento è unito intorno a lei e l'unità sarà il segno della nostra credibilità”. Ha poi fatto partire il canto d'invocazione dello Spirito Santo, al quale si è unito lo stesso Francesco ricordandolo da tante Messe celebrate a Buenos Aires con il movimento.
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Per il Papa più che un’udienza si è trattato infatti di un ritorno a casa. La familiarità con il RnS è apparsa chiara nelle sue parole che, tra il serio e il faceto, non hanno risparmiato critiche e raccomandazioni, ma anche lodi e incoraggiamenti al movimento. Come quando ha raccontato di esser stato inizialmente diffidente, da vescovo di Buenos Aires, nei confronti del Rinnovamento. “Dicevo: questi sono una ‘scuola di samba’”, ha scherzato, riferendosi al modo di pregare dei seguaci caratterizzato da canti e gestualità.
Ha poi aggiunto subito dopo di aver capito che dietro quei ‘movimenti c’era invece una profonda spiritualità e una grazia che passava. Ha quindi rivalutato il Rinnovamento, imparando ad apprezzarne il modo di vivere la fede. Tanto che nel 2013 fu nominato Assistente ecclesiastico per l’Argentina. Solo che, qualche mese dopo, dovette partire per Roma per un certo Conclave. E a Buenos Aires non ha più fatto ritorno.
Durante il suo discorso, Francesco ha ricordato poi gli impegni fondamentali di tutti i membri del Rinnovamento carismatico che, ha definito “una corrente di grazie” e parte di una “grande orchestra” che è la Chiesa, dove ogni voce diversa è funzionale a creare un’unica armonia. Ha anche raccomandato ai “responsabili” – che, ha detto, “preferisco chiamare ‘servitori’” - di custodire sempre il dono dell’umiltà, cercando di “non ingabbiare lo Spirito Santo” né essere "controllori" della grazia di Dio: "Voi siete dispensatori della grazia di Dio, non fate la 'dogana' dello Spirito Santo", ha affermato Francesco...
Il Vescovo di Roma ha inoltre pregato con tutti fedeli, dicendo: "Signore, guarda il tuo popolo in attesa dello Spirito Santo, guarda i giovani, guarda le famiglie, guarda i bambini, guarda gli ammalati, guarda i sacerdoti, i consacrati le consacrate guarda noi vescovi, guarda tutti, e concedi a noi quella santa ubriachezza, quella dello Spirito, quella che ci fa parlare tutte le lingue, le lingue della carità, sempre vicino ai fratelli e sorelle che hanno bisogno di noi”. “Insegnaci – ha proseguito - a non lottare fra di noi per avere un pezzo in più di potere, ad essere umili, ad amare più la Chiesa che il nostro partito, a ricevere lo Spirito, invia Signore il tuo Spirito su di noi”.
Poco prima, il Pontefice aveva risposto ai testimoni scelti per l’incontro per rappresentare ogni fascia dei membri del RnS: un sacerdote, un giovane, una coppia di sposi e una disabile...
Dopo le preghiere e i canti di esultanza (tra cui anche un flashmob) – durante i quali Bergoglio si è inginocchiato sul palco – il Pontefice ha concluso il grande incontro con una richiesta: “Aspetto tutti voi carismatici del mondo per celebrare insieme al Papa il vostro grande Giubileo, nella Pentecoste del 2017, nella piazza San Pietro”.
Leggi tutto: Il Papa al RnS: "Prima pensavo foste una 'scuola di samba', poi ho capito che siete una corrente di grazia"
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