IRAQ: No, così no!
Non ci rassegniamo ad una situazione che peggiora di ora in ora e degenera in tragedia per centinaia di migliaia di persone.
Non ci rassegniamo a una comunità internazionale che, mentre ricorda in questi giorni i 100 anni dall’inizio della prima guerra mondiale, appare distratta, lontana o forse in parte complice di un progetto di spartizione dell’Iraq in tre parti: Kurda, Sunnita, Sciita. Ci uniamo all’appello dell’amico Patriarca Caldeo Louis Sako e di tutti vescovi caldei riuniti in Sinodo in questi giorni: “E le minoranze come si collocano nella spartizione? e i Cristiani che fine faranno?”
Non ci rassegniamo al vedere in quella terra, culla della civiltà, spartizione dei campi petroliferi e proliferare del commercio di armamenti, con un governo iracheno che distribuisce armamenti a civili e bande irregolari reponsabili di terribili violazioni pur di ingrossare le fila dell’esercito. Ogni esportazione di armi verso l’Iraq va interrotta.
Non ci rassegniamo al vedere migliaia di famiglie fuggire, lasciando le proprie case e tutto ciò che hanno, per essere ospitate in altri villaggi nelle famiglie, nelle chiese, nelle scuole che sono però insufficienti a contenere il flusso dei rifugiati interni in fuga.
Per rispondere alla drammatica emergenza umanitaria, con particolare attenzione alle minoranze, dona ora!
Segue un aggiornamento su quanto sta succedendo in Iraq in queste ore nelle enclave delle minoranze.
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