20 giugno 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.
Papa Francesco:
“A quale tesoro è attaccato il mio cuore?”
«Soldi, vanità e potere» non rendono felice l’uomo. I veri tesori, le ricchezze che contano, sono «l’amore, la pazienza, il servizio agli altri e l’adorazione di Dio». È questo il messaggio che Papa Francesco ha proposto nella messa celebrata venerdì mattina, 20 giugno, nella cappella della Casa Santa Marta.
Cuore della meditazione del Pontefice sono state le parole di Gesù riportate dal Vangelo di Matteo (6, 19-23): «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore». Insomma, è stato il commento del Papa, «il consiglio di Gesù è semplice: non accumulate per voi tesori sulla terra! È un consiglio di prudenza». Tanto che Gesù aggiunge: «Guarda, questo non serve a niente, non perdere tempo!».
Sono tre, in particolare, i tesori dai quali Gesù mette in guardia a più riprese. «Il primo tesoro è l’oro, i soldi, le ricchezze» ha spiegato il vescovo di Roma...
Il secondo tesoro di cui parla il Signore «è la vanità», cioè cercare di «avere un prestigio, di farsi vedere»...
L’orgoglio, il potere, «è il terzo tesoro» che Gesù indica come inutile e pericoloso...
Ecco, allora, l’essenza dell’insegnamento di Gesù: «Non accumulate! Non accumulate soldi, non accumulate vanità, non accumulate orgoglio, potere! Questi tesori non servono!». Piuttosto sono altri i tesori da accumulare, ha affermato il Pontefice. Infatti «c’è un lavoro di accumulare tesori che è buono». Lo dice Gesù nella stessa pagina evangelica: «Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore». Questo è proprio «il messaggio di Gesù: avere un cuore libero». Invece «se il tuo tesoro è nelle ricchezze, nella vanità, nel potere, nell’orgoglio, il tuo cuore sarà incatenato lì, il tuo cuore sarà schiavo delle ricchezze, della vanità, dell’orgoglio».
In questa prospettiva Papa Francesco ha esortato appunto ad avere «un cuore libero», proprio perché espressamente «Gesù ci parla della libertà del cuore». E «un cuore libero si può avere soltanto con i tesori del cielo: l’amore, la pazienza, il servizio agli altri, l’adorazione a Dio». Queste «sono le vere ricchezze che non vengono rubate». Le altre ricchezze — soldi, vanità, potere — «appesantiscono il cuore, lo incatenano, non gli danno la libertà».
Bisogna dunque puntare ad accumulare le vere ricchezze, quelle che «liberano il cuore» e ti rendono «un uomo e una donna con quella libertà dei figli di Dio». Si legge in proposito nel Vangelo che «se il tuo cuore è schiavo, non sarà luminoso il tuo occhio, il tuo cuore». Infatti, ha sottolineato Papa Francesco, «un cuore schiavo non è un cuore luminoso: sarà tenebroso!». Perciò «se noi accumuliamo tesori della terra, accumuliamo tenebre che non servono, non ci danno la gioia. Ma soprattutto non ci danno la libertà».
Invece, ha rimarcato il vescovo di Roma, «un cuore libero è un cuore luminoso, che illumina gli altri, che fa vedere la strada che porta a Dio». È «un cuore luminoso, che non è incatenato, è un cuore che va avanti e che anche invecchia bene, perché invecchia come il buon vino: quando il buon vino invecchia è un bel vino invecchiato!». Viceversa, ha aggiunto, «il cuore che non è luminoso è come il vino non buono: passa il tempo e si guasta di più e diventa aceto»...
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