"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
DOMENICA DELLE PALME ANNO C
«Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono stati inviati: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia fa con i pulcini, sotto le ali e voi non avete voluto» (Lc 13,34). Questo è il grido di dolore di Gesù di fronte alla "sklerocardìa" dei capi religiosi, la loro durezza di cuore. Il Signore non piange sulla sua sorte, ma su quella di coloro che, a breve, lo inchioderanno ad una croce. E' la manifestazione più grande dell'amore del Padre, come lo è l'amore di una madre che piange per la malvagità di un figlio. «Vi dico, infatti, che non mi vedrete più finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore» (Lc 13,35). Da sempre e per sempre Gesù è il Veniente, colui che si manifesta al mondo in povertà, umiltà e mitezza. Per questo subisce il rifiuto degli uomini. In un mondo dominato dal potere del danaro e dalla violenza delle armi, un Messia umile che manifesta la sua gloria nella piccolezza, impegnando la sua vita nel servizio agli ultimi, agli scarti dell'umanità, genera solo il rigetto, l'espulsione, come fa un organismo, che rifiuta ed espelle da sé un corpo estraneo. La nostra salvezza, allora, starà nell'accogliere Colui che viene nella nostra vita, la nostra fede nell'accettarlo così com'è: umile, povero, indifeso, perché solo così, e non in altro modo, Egli stabilisce il suo Regno. Solo allora anche noi, insieme alla moltitudine dei discepoli, potremo intonare il canto del salmista che proclama: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi» (Sal 118,22-23).