Chi resta inerte è complice
La denuncia del Pontefice nella X Giornata mondiale di preghiera e riflessione
contro la tratta di persone
«Se chiuderemo occhi e orecchie, se resteremo inerti, saremo complici». Nella decima Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, la denuncia di Papa Francesco non ammette repliche. Nel messaggio diffuso oggi per rilanciare l’impegno ad affrontare questo «dramma globale» che si manifesta sotto forma di sfruttamento, traffico e schiavitù di esseri umani, soprattutto minori e donne, il Pontefice esorta «a non rimanere fermi» e a «mobilitare tutte le risorse» nella lotta contro il turpe fenomeno «e nel restituire piena dignità a quanti ne sono stati vittime». E proprio «Camminare per la dignità» è il tema del testo papale, declinato attraverso tre verbi «ascoltare, sognare, agire». Un cammino, spiega, sui passi di santa Giuseppina Bakhita nel giorno della memoria liturgica della «suora sudanese che da bambina fu venduta come schiava. Ricordiamo l’ingiustizia che ha subito, la sofferenza, ma anche la sua forza e il percorso di liberazione e di rinascita», esorta Francesco. Il suo esempio infatti incoraggia ancora le donne e gli uomini «ad aprire occhi e orecchie, per vedere gli invisibili e ascoltare chi non ha voce».
(fonte: L'Osservatore Romano 08/02/2024)
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MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PAPA FRANCESCO
PER LA X GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA
E RIFLESSIONE CONTRO LA TRATTA DI PERSONE
8 febbraio 2024
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Camminare per la dignità: ascoltare, sognare, agire
Care sorelle e cari fratelli!
Oggi, nella memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, ricorre la decima Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Con tutto il cuore mi unisco a voi, soprattutto ai giovani, che in tutto il mondo vi state impegnando per contrastare questo dramma globale.
Insieme camminiamo sui passi di Santa Bakhita, la Suora sudanese che da bambina fu venduta come schiava ed è stata vittima della tratta. Ricordiamo l’ingiustizia che ha subito, la sua sofferenza, ma anche la sua forza e il suo percorso di liberazione e di rinascita a una nuova vita. Santa Bakhita ci incoraggia ad aprire gli occhi e le orecchie, per vedere gli invisibili e ascoltare chi non ha voce, per riconoscere la dignità di ciascuno e per agire contro la tratta e ogni forma di sfruttamento.
La tratta è spesso invisibile. I media, grazie anche a reporter coraggiosi, gettano luce sulle schiavitù del nostro tempo, ma la cultura dell’indifferenza ci anestetizza. Aiutiamoci insieme a reagire, ad aprire le nostre vite, i nostri cuori a tante sorelle e tanti fratelli che sono trattati come schiavi. Non è mai troppo tardi per decidere di farlo.
E grazie a Dio sono numerosi i giovani che si sono coinvolti nell’impegno di questa Giornata mondiale. Il loro slancio ci indica la strada, ci dice che contro la tratta dobbiamo ascoltare, sognare e agire.
È fondamentale avere la capacità di ascoltare chi sta soffrendo. Penso alle vittime dei conflitti, delle guerre, a quanti sono colpiti dagli effetti del cambiamento climatico, alle moltitudini di migranti forzati, a chi oggetto di sfruttamento sessuale o lavorativo, in particolare le donne e le bambine. Ascoltiamo il loro grido di aiuto, lasciamoci interpellare dalle loro storie; e insieme con le vittime e con i giovani ritorniamo a sognare un mondo in cui le persone possano vivere con libertà e dignità.
E poi, sorelle e fratelli, con la forza dello Spirito di Gesù Cristo dobbiamo trasformare questo sogno in realtà, mediante azioni concrete di contrasto alla tratta. Impegniamoci a pregare e agire per questa causa di dignità: pregare e agire sia personalmente, sia nelle famiglie, sia nelle comunità parrocchiali e religiose, nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali, e anche nei vari ambiti sociali e nella politica.
Sappiamo che è possibile contrastare la tratta, ma bisogna arrivare alla radice del fenomeno, sradicandone le cause. Vi incoraggio pertanto a rispondere a questo appello alla trasformazione, in memoria di Santa Giuseppina Bakhita, simbolo di coloro che, purtroppo ridotti in schiavitù, possono ancora riconquistare la libertà. È una chiamata a non rimanere fermi, a mobilitare tutte le nostre risorse nella lotta contro la tratta e nel restituire piena dignità a quanti ne sono stati vittime. Se chiuderemo occhi e orecchie, se resteremo inerti, saremo complici.
Di cuore ringrazio e benedico voi che lavorate per questa Giornata, e benedico tutti coloro che vogliono impegnarsi contro la tratta e ogni forma di sfruttamento per costruire un mondo di fraternità e di pace.
Roma, San Giovanni in Laterano, 8 febbraio 2024,
memoria di Santa Giuseppina Bakhita.
FRANCESCO