Bullismo, il decalogo Erickson
sugli atteggiamenti a scuola
In vista della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, Erickson presenta dieci consigli per gli insegnanti
Il termine bullismo (dall'inglese bullying, tiranneggiare, spadroneggiare, intimidire) indica un abuso di potere fisico, verbale o psicologico, attuato in modo ripetuto e organizzato contro qualcuno che non è in grado di difendersi. Secondo i dati dell'ultimo Monitoraggio dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo (2021), a cura del ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'Università di Firenze, su un campione di 314.500 studenti e studentesse di 765 scuole statali secondarie di secondo grado e di 46.250 docenti afferenti a 1.849 Istituti scolastici statali, il 22,3% degli studenti e delle studentesse è stato vittima di bullismo da parte dei pari (19,4% in modo occasionale e 2,9% in modo sistematico); il 18,2% ha preso parte attivamente a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna (16,6% in modo occasionale e 1,6% in modo sistematico); l'8,4% ha subito episodi di cyberbullismo (7,4% in modo occasionale e 1% in modo sistematico); il 7% ha preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo (6,1% in modo occasionale e 0,9% in modo sistematico).
L'ultima uscita della serie Erickson "Cosa fare e non" - collana di guide pratiche e approfondite per insegnanti ed educatori - dedicata appunto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, nasce come un manuale di sostegno per insegnanti che mantengono la capacità di osservare e di sospettare disagio negli sguardi bassi e nei non detti di alcuni studenti. Insegnanti che vogliono farsi carico della dilagante povertà relazionale prima che si connoti come violenza, e che hanno a cuore la salute della Scuola come ambiente di relazione, luogo di confronto e di crescita per i ragazzi, ma anche per loro stessi.
Dopo una ricca introduzione al contesto di studi e di sviluppo del fenomeno, Bullismo (cosa fare e non) si suddivide in quattro ampi capitoli dedicati: al bullo, alla vittima, al gruppo e al contesto (familiare e non solo). Per ciascuno, si evidenziano le ragioni alla base del comportamento e le modalità di interazione e reazione che insegnanti ed educatori in genere possono mettere in atto per fronteggiare la situazione, nel rispetto e nel migliore interesse di tutte le parti.
In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, che si celebra il 7 febbraio, Erickson propone un decalogo estratto dai consigli contenuti nel manuale:
- Tenere a mente che il bullo vorrebbe essere parte attiva delle situazioni.
- NON chiamare sempre in causa l'autorevolezza del proprio ruolo di insegnanti/educatori.
- Valorizzate l'esigenza del bullo di ricercare relazioni, seppur con modalità disfunzionali.
- NON avallare l'idea che essere forti significhi non provare sentimenti.
- NON giudicare la persona, ma i comportamenti.
- NON schierarsi apertamente dalla parte della vittima: anche il bullo è una vittima e ha bisogno di aiuto.
- NON fare riferimento a carenze nell'ambiente familiare del bullo.
- NON fare presente alla vittima le sue difficoltà relazionali prima di averla protetta dalle prepotenze.
- NON lavorare con il gruppetto di alunni (autori e vittime) della dinamica senza coinvolgere l'intero gruppo classe.
- NON colpevolizzare i genitori.
(fonte: Redattore Sociale 06/02/2024)