"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Il brano di questa II Domenica di Quaresima sottolinea e sigilla la precedente Sezione dei Pani (6,30-8,21) e la rivelazione di Gesù Messia come Servo Sofferente (8,27-38) fatta a Pietro. Il Pane e la Parola, spezzati e condivisi, sono il nutrimento, quello vero, per la vita dei discepoli perché «non vengano meno» durante la traversata del mare della vita, per non cadere preda dello scoraggiamento davanti alla morte ignominiosa che Gesù dovrà affrontare a Gerusalemme. Pienamente consapevole di quanto sta per accadergli, Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni perché facciano esperienza della sua condizione divina. L'episodio ci illustra qual è il senso autentico della passione e morte di Gesù, non come fine ultimo della vita, ma come Mistero-Progetto del Padre per l'uomo. Pietro (ma anche gli altri) continua a non comprendere chi è realmente Gesù, suggerisce, infatti, di costruire «Tre Tende» perché vuole che il Maestro si manifesti subito. Chiaro il riferimento a Sukkot, la Festa delle Capanne quando, secondo la tradizione rabbinica, il Messia si sarebbe manifestato a Israele e al mondo. Come annota Marco, «Pietro non sa quello che dice». Gesù certamente si manifesterà al mondo intero, ma non con la forza, la potenza e la violenza delle armi, come Pietro e gli altri si attendono. Ciò che hanno ascoltato, contemplato e adorato potrà essere raccontato solo dopo la passione, morte e resurrezione di Gesù. Mosè, Elia, la nube, la voce, le vesti splendenti (tutti richiami all'Antico Testamento), sono il sigillo del Padre sulla vita spezzata e donata del Figlio Amato, il solo che dobbiamo ascoltare.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B
Vangelo: