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domenica 8 ottobre 2023

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 48 - 2022/2023 anno A

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Vangelo:



Senza soluzione di continuità con la pagina di Vangelo di Domenica scorsa, questa parabola, destinata ancora una volta ai professionisti del sacro, è un richiamo alla storia di Israele e al suo rapporto con Dio. Il brano si rifà in modo evidente al Cantico di Isaia sulla vigna (Is 5,1-7), che narra l'intreccio tra la fedeltà di Dio e le innumerevoli infedeltà di Israele, tra i continui richiami di Dio a rimanere fedeli all'alleanza e l'ostinato rifiuto dei suoi figli. Contrariamente, però, a quanto accade nel Cantico, nella parabola narrata da Gesù nessuna responsabilità viene attribuita alla vigna, immagine del popolo di Dio (Israele, Chiesa), ma agli agricoltori malvagi, i capi religiosi e politici di Israele. Agli infiniti gesti d'amore del Signore risponde sempre un terribile crescendo di malvagità dei vignaioli che viene riversata su coloro che li richiamano alla fedeltà, a produrre e a consegnare al Padrone della vigna il frutto desiderato. Le parole di Gesù sferzano e inchiodano coloro che hanno la responsabilità di coltivare la vigna, di far crescere il popolo di Dio «nella giustizia e nel diritto» (Os 2,21). E' l'eterna durezza del cuore dell'uomo ai continui richiami del Padre alla fedeltà al patto liberamente stipulato: «Egli attendeva il diritto ed ecco: spargimento di sangue. Attendeva la giustizia ed ecco: grida di oppressi» (Is 5,7). La nuova comunità dei credenti, invece, sarà formata da coloro che, riconoscendosi sempre bisognosi di misericordia, accoglieranno in Gesù il Figlio Amato, «il primogenito di molti fratelli» (Rm 8,29). Egli è l'eterno SI' del Padre che vince il male con l'amore annullando in se stesso i nostri deliri di morte.