Tonio Dell'Olio
La spirale
PUBBLICATO IN MOSAICO DEI GIORNI IL 09 OTTOBRE 2023
Il conflitto israelo-palestinese è la prova più longeva della storia che la guerra non produce alcuna soluzione.
La violenza del terrorismo e della guerra serve soltanto a prolungare le sofferenze. Come ripete Francesco: "La guerra è una sconfitta. Ogni guerra è una sconfitta!". Per questa ragione invocare la strada della vendetta e imboccarla da parte di Israele è la scelta peggiore. È un tragico film che abbiamo visto troppe volte in tutti questi anni e, se siamo a questo punto, è proprio perché le altre soluzioni diplomatiche sono sempre state percorse senza troppa convinzione non solo dalle due parti ma anche dalla comunità internazionale.
Almeno per questo calcolo geostrategico, se non per ragioni etiche, dovremmo essere in grado di mettere in campo ogni sforzo per non restare ancora una volta stritolati nella spirale della violenza.
Persino il terrorismo di Hamas che è da condannare senza alcuna riserva, resterebbe spiazzato da una risposta più alta che non sia la vendetta. Fallirebbe proprio il primo dei suoi obiettivi che è quello di trascinare tutti in una violenza sanguinaria ancora peggiore di quelle già sperimentate.
Per questo, se è sbagliata l'assistenza militare dell'Iran ai terroristi, lo è altrettanto quella di Usa e di ogni altro governo che per prima cosa hanno assicurato al governo d'Israele di trasferire nuovi armamenti.
La soluzione non è nella distruzione e nella morte. Ce lo chiedono le vittime.
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Olivier Turquet
Conflitto israelo-palestinese:
la violenza non risolve nulla!
(Foto di Anja Jonsson via Foter.com / CC BY-NC-ND)
Sarà per alcuni banale ma in questo momento drammatico e di gran confusione, di escalation militare e propaganda credo sia importante ribadire un concetto semplice:
con la violenza non si risolve nulla!
Questa non è solo una mia affermazione ma una voce che si sta levando nel trasfondo di numerosi commenti che vediamo in giro, commenti di persone più o meno “autorevoli” secondo il sentire comune, persone che spesso per il loro coraggio a dire le cose non hanno tutto questo spazio nei media.
Di fronte a un conflitto, fermarsi alla congiuntura delle cose è un errore fatale: la nonviolenza analizza processi storici, dinamiche degli eventi. ...
Nel caso del conflitto israelo-palestinese esso deriva dalla pretesa di risolvere una terribile violenza con un’altra violenza e dalle successive azioni perpetrate per mantenere questo stato di violenza: i morti attuali, quanti essi siano e saranno, sono il prezzo che i popoli pagano all’insensatezza dei governi e delle organizzazioni internazionali costituite con la speranza di risolvere i conflitti internazionali; già da anni esistono soluzioni, esperienze di pacifica convivenza, associazioni che lavorano insieme. Queste esperienze, oltre a dover essere meglio conosciute, dovrebbero essere modello, trasformarsi in legge, essere il faro di riferimento. ...
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