"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Conoscere Dio, contemplare il suo volto, gustare la sua intimità è da sempre il desiderio più profondo dell'uomo biblico. A partire da Mosè, che desidera vedere Dio "panim el panim", faccia a faccia (Es 33,18), al salmista che va in cerca della Sua identità : «Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 27,8) o vuole ardentemente gustarne la Presenza: «Come una cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio» (Sal 42,1). Ora Gesù rivela a Filippo (e a noi che ascoltiamo e ancora facciamo fatica a comprendere) la Verità delle verità, il compendio di tutta la rivelazione cristiana: è Gesù il Volto di quel Dio che tanto ci affanniamo a cercare, Lui è il solo Maestro da seguire e da imitare e la sola Voce da ascoltare, perché possiamo finalmente conoscere il Padre. Gesù non è una dottrina da mandare a memoria, meno che mai un concetto filosofico comprensibile solo agli addetti ai lavori o alle persone colte. Gesù è l'Uomo reso Perfetto, il piano di Dio per gli uomini portato a compimento, l'amore stesso del Padre che finalmente si è reso visibile e tangibile. Gesù è l'Unigenito Figlio da sempre nel cuore del Padre e che adesso è rivolto anche a noi, l'esegesi di Colui che nessuno ha mai visto (Gv 1,18), la Dimora di Dio con gli uomini (Ap 21,3), il Tempio della Sua Presenza privo ormai di ogni velo nel quale tutti possiamo contemplarne la Gloria, il cuore amante di un Padre alla cui immagine e somiglianza siamo stati creati.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
V Domenica di Pasqua (ANNO A)
Vangelo:
Conoscere Dio, contemplare il suo volto, gustare la sua intimità è da sempre il desiderio più profondo dell'uomo biblico. A partire da Mosè, che desidera vedere Dio "panim el panim", faccia a faccia (Es 33,18), al salmista che va in cerca della Sua identità : «Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 27,8) o vuole ardentemente gustarne la Presenza: «Come una cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio» (Sal 42,1). Ora Gesù rivela a Filippo (e a noi che ascoltiamo e ancora facciamo fatica a comprendere) la Verità delle verità, il compendio di tutta la rivelazione cristiana: è Gesù il Volto di quel Dio che tanto ci affanniamo a cercare, Lui è il solo Maestro da seguire e da imitare e la sola Voce da ascoltare, perché possiamo finalmente conoscere il Padre. Gesù non è una dottrina da mandare a memoria, meno che mai un concetto filosofico comprensibile solo agli addetti ai lavori o alle persone colte. Gesù è l'Uomo reso Perfetto, il piano di Dio per gli uomini portato a compimento, l'amore stesso del Padre che finalmente si è reso visibile e tangibile. Gesù è l'Unigenito Figlio da sempre nel cuore del Padre e che adesso è rivolto anche a noi, l'esegesi di Colui che nessuno ha mai visto (Gv 1,18), la Dimora di Dio con gli uomini (Ap 21,3), il Tempio della Sua Presenza privo ormai di ogni velo nel quale tutti possiamo contemplarne la Gloria, il cuore amante di un Padre alla cui immagine e somiglianza siamo stati creati.