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lunedì 19 aprile 2021

Le spoglie alla chiesa: così don Tonino può diventare beato

Le spoglie alla chiesa: così don Tonino può diventare beato

I familiari di don Tonino Bello firmano l'atto di donazione dei resti mortali del servo di Dio alla Chiesa di Ugento-S. Maria di Leuca. E si compie così un altro passo verso il processo di venerabilità e della sua eventuale beatificazione e canonizzazione. A dare l'ufficialità sarà domani il vescovo della diocesi ugentina Vito Angiuli nel corso della due giorni organizzata per il 28esimo anniversario della morte - il dies natalis - di don Tonino Bello.



La due giorni nell'anniversario della morte

Il doppio appuntamento, predisposto dalla curia insieme con la Fondazione don Tonino Bello, si aprirà questa sera alle ore 19,30 con un momento di preghiera nei pressi della tomba del presule nel cimitero di Alessano e proseguirà domani alle 18.30 nella chiesa collegiata del Ss. Salvatore ad Alessano, con una celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia e concelebrata insieme al vescovo di Ugento-Leuca. 

Il 23 febbraio scorso - riferisce il vescovo Angiuli - il fratello di don Tonino, Trifone, insieme ai nipoti Federica e Stefano, figli del defunto fratello Marcello, «hanno firmato l'atto di donazione dei resti mortali alla nostra Chiesa ugentina con atto notarile presso il notaio di Ugento, Alessandra De Blasi. All'evento ha partecipato, come testimone, il dottor Giancarlo Piccinni che si è adoperato e ancora continua a farlo, a mantenere viva la memoria del servo di Dio e a diffondere il suo messaggio di pace».

L'iter per la beatificazione

Si tratta di un adempimento previsto dalla legge canonica, spiega il vescovo, in riferimento all'iter del processo in corso sull'accertamento delle virtù del servo di Dio in vista della dichiarazione della venerabilità e, a seguire, dell'eventuale beatificazione e canonizzazione: «Non posso, però, non evidenziare la squisita sensibilità ecclesiale che hanno mostrato i signori Trifone, Federica e Stefano Bello nel compiere questo gesto. Li ringrazio sentitamente a nome di tutta la diocesi», dichiara monsignor Angiuli. Subito dopo l'atto notarile, i familiari di don Tonino hanno fatto visita al vescovo di Molfetta, monsignor Domenico Cornacchia, per comunicare la donazione dei resti mortali del loro congiunto in conformità con la sua volontà - attestata da altri testimoni, tra i quali mons. Salvatore Palese e don Gigi Ciardo - di morire nella sua diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e di essere sepolto ad Alessano. «Anch'io ho informato il caro confratello nell'episcopato dell'avvenuta donazione - racconta Angiuli -. A lui, al suo predecessore, il caro mons. Luigi Martella, e all'intera diocesi di Molfetta esprimo, ancora una volta a nome di tutti, il più sentito ringraziamento per l'impegno profuso nel portare avanti il processo di canonizzazione, prima a livello diocesano ed ora nella sede romana. Questo è un vivo segno del comune amore verso l'amato pastore». Un altro dato rilevante di questa due giorni, sarà la presenza ad Alessano del neoeletto arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia: «È una persona molto vicina al pensiero di mio zio, che con i suoi gesti sempre a servizio degli ultimi, molto ricorda il suo modo pratico di vivere il Vangelo - afferma il nipote, Stefano Bello -. Da subito sono stato colpito da questo giovane vescovo perché dal suo collo pendeva la croce pettorale in legno che aveva zio Tonino. Questo mi ha subito fatto capire che monsignor Battaglia è una persona attenta all'insegnamento di Tonino ed in una conversazione mi ha riferito che si ispira molto al suo magistero. Ritengo che sia un giorno particolarmente importante per la diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca».


Dei numerosissimi nostri post su don Tonino Bello ne riproponiamo qui solo due: