Viaggio in Armenia
24/26 giugno 2016
È partito con un leggero ritardo alle 9.22 di questa mattina, il velivolo dell’Alitalia/A321 che porta oggi Papa Francesco da Roma-Fiumicino ad Yerevan, capitale dell’Armenia, dove si svolgerà il suo quattordicesimo viaggio apostolico internazionale. Viaggio che, come consuetudine, il Pontefice ha affidato alla Salus Populi Romani, l’icona mariana bizantina tanto cara ai romani custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove Francesco si è recato nella serata di ieri.
Come riferito da padre Lombardi, la visita ha avuto un carattere privato; il Papa “si è trattenuto in preghiera davanti alla immagine della Vergine, Salus Populi Romani, domandandole di benedire il suo prossimo viaggio in Armenia. Come altre volte, i fiori deposti sull’altare in omaggio alla Madonna avevano i colori della bandiera dell’Armenia”.
Papa Francesco è giunto alle 8.57 all’aeroporto di Fiumicino. Appena sceso dall’auto, a pochi metri dalla A321 dell’Alitalia battezzato Piazza Ducale Vigevano, è stato accolto fra gli altri dal presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, oltre ad altre autorità civili e militari, con le quali si è intrattenuto cordialmente. Subito dopo il Pontefice, sorridente, con la consueta borsa nera nella mano sinistra, è salito sulla scaletta dell’aereo, e prima di entrare nel velivolo, ha salutato con un cenno della mano i presenti.
Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Santo Padre ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, un messaggio telegrafico in cui rivolge all’Italia “un incoraggiamento a mantenersi in prima linea nella solidarietà, guardando al futuro con fiducia e speranza”. Inoltre, Bergoglio ricorda nel testo le ragioni del suo viaggio apostolico che ha per meta il paese che per primo, nel 330 d. C., si dichiarò cristiano, ovvero “attingere alla sapienza antica di quella popolazione,confermarla nella fede, sostenere ogni sforzo sulla via della pace e della riconciliazione”.
Pronto la risposta di Mattarella, che scrive: “L’Italia e la comunità internazionale guardano con vivo interesse al profondo significato di questa missione, che insieme all’annunciato Viaggio Apostolico in Georgia e Azerbaijan del prossimo autunno, riveste una valenza storica, anche per il dialogo ecumenico”. “La sua presenza – afferma il capo di Stato – recherà un atteso messaggio di pace e solidarietà per l’intera regione del Caucaso, alla quale l’Italia guarda con particolare attenzione, oltre che di incoraggiamento alla comunità cristiana armena”.
In Armenia, intanto, cresce l’attesa per l’arrivo del Papa. La stampa locale – citata da Il Sismografo – sottolinea in queste ore con insistenza due fatti piuttosto inediti: il primo avverrà sabato 25, quando il velivolo dell’Alitalia trasporterà – andata e ritorno, Yerevan-Gyumri-Yerevan – Papa Francesco e il Catholicos Karekin II insieme, “due leader religiosi importanti che viaggiano sullo stesso aereo”. “È la prima volta che succede” affermano i media, evidenziando che “in diversi momenti del programma della visita del Papa, nel suo corteo ufficiale, ci saranno anche le automobili del Capo supremo degli Apostolici armeni e del suo Seguito”.
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Non è abitudine di Papa Bergoglio fare conferenze stampa sul volo di andata, limitandosi a qualche commento sul paese che sta per visitare. Questa volta però gli avvenimenti delle ultime 24 ore hanno cambiato questo protocollo non scritto e il Pontefice ha accolto le due domande formulate da padre Federico Lombardi.
L'incontro ha avuto inizio con un sorriso per una battuta del Papa che si era scusato con il gruppetto di giornalisti a cui è stato costretto a dare le spalle, a motivo del filo del microfono non sufficientemente lungo: «Mi scuso di parlare di fronte e... con la schiena. Ma dicono che gli angeli non ne hanno...»
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Al termine, come di consueto Papa Francesco ha voluto salutare singolarmente tutti i giornalisti.
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Atterrato oggi alle 15 (ore locali, le 13 in Italia) all’aeroporto internazionale “Zvartnots” di Yerevan, Papa Francesco è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell’Armenia, Serzh Sargsyan, e dal Supremo Patriarca e Catholicos di Tutti gli Armeni, Sua Santità Karekin II. Dopo l’esecuzione degli inni e gli onori militari, il Santo Padre, accompagnato dal Catholicos, si è trasferito in auto alla Sede Apostolica di Etchmiadzin.
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