"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,18-24
"Le folle chi dicono che io sia ?" La risposta errata delle folle è quella di identificare Gesù con un personaggio del passato. Il vissuto di Gesù non ha nulla in comune con quello del Messia sperato, e atteso, sul modello del bellicoso Elia profetizzato da Giovanni Battista (cfr.3,7-9). "Ma voi chi dite che io sia ? " La risposta data da Pietro, che esprime la fede della comunità, sembra quella giusta, la più teologicamente corretta: "Tu sei il Cristo di Dio". Gesù invece non è d'accordo, infatti "sgrida" i discepoli, nello stesso modo con cui "sgrida" i demoni (Luca utilizza lo stesso verbo - epitimào - usato per gli esorcismi). In altri termini Gesù sta esorcizzando nei discepoli lo stesso messianismo satanico che Lui ha respinto con fermezza nel deserto (4,1-13). I discepoli - e noi con loro - non sono ancora in grado di comprendere né di accettare il mistero della croce come via alla vita, il modo di pensare di Dio contrapposto a quello dell'uomo (cfr. Is 55,8-9). Lo capiranno lentamente, e soltanto dopo la Pasqua. E' necessario che Gesù manifesti il suo amore per tutti gli uomini nella sua massima espressione, eliminando in se stesso "quell'idea di morte che noi scambiamo per vita e assolutizziamo "(cit.), vincendo così definitivamente la tentazione di ogni falso messianismo trionfante.