'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 9,51-62
"Ora avvenne che, mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato, egli prese la ferma decisione (lett. indurì il suo volto) di dirigersi verso Gerusalemme". Molti studiosi danno una grande importanza a questo versetto ritenendolo lo spartiacque che conclude la prima parte del Vangelo di Luca, segnandone la svolta decisiva, ed inaugura la seconda, che condurrà il lettore fino al capitolo diciotto. E' l'inizio di quello che viene definito "il grande viaggio" di Gesù verso Gerusalemme dove avrà termine la sua missione terrena. Egli ancora una volta si vede costretto a fare i conti con il desiderio diabolico di potere dei suoi discepoli, a modificare le loro errate attese messianiche. Come il Battista fu invitato a cambiare le sue attese sul Messia di Dio perché totalmente differenti dal vissuto di Gesù, così anche i discepoli sono chiamati a modificare le loro. La loro richiesta scatena la ferma reazione del Signore che ancora una volta li rimprovera ("petìmesen autòis", ritorna nuovamente il verbo "epitimao", usato dagli evangelisti per gli esorcismi), nonostante per ben due volte (9,21-24 ; 9,44-45) li avesse già messi in guardia: "ma essi non compresero questa parola" (9,45). Davanti a quel volto indurito, decisamente rivolto verso l'estrema testimonianza d'amore al Padre e ai fratelli, anche noi siamo chiamati a discernere di che spirito siamo: "siamo saldi come Lui nell'amore, oppure siamo chiusi nella durezza del nostro cuore? Siamo realmente immersi, battezzati nel suo Spirito, o in quello opposto? Il vero discepolo è colui che riconosce questo volto povero, umiliato e umile, ed opera secondo il suo Spirito di Misericordia "(cit.)