“Suicidate Attilio Manca”
(VIDEO)
Incontro tenuto a Barcellona P.G. (ME)
il 7 giugno 2016
VERITA' E GIUSTIZIA PER ATTILIO MANCA
In merito alla trattativa Stato-Mafia, l'avv. Fabio Repici ha affermato che “A Palermo si fa la trattativa tra due entità diverse. Qui (a Barcellona P.G.) non c'è bisogno perché l'entità è la stessa”
La travagliata ricerca di giustizia e di verità di una famiglia, quella di Attilio Manca, l’urologo barcellonese trovato morto nel suo appartamento di Viterbo l’11 febbraio 2004, è al centro del libro “Suicidate Attilio Manca”, edito da Imprimatur e scritto da Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafia Duemila, presentato ieri sera nella sala auditorium del Parco Urbano “Maggiore La Rosa”. All’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe Lo Bianco, sono intervenuti, oltre a Baldo, Antonio Ingroia e Fabio Repici, legali della famiglia Manca, Giorgio Bongiovanni, direttore di Antimafia Duemila, il giornalista Luciano Mirone, autore di un altro libro su Attilio intitolato “Un suicidio di mafia”, e Gianluca Manca, fratello di Attilio. Presenti in platea anche i familiari di Graziella Campagna e Cettina Parmaliana, moglie di Adolfo Parmaliana, morto suicida nel 2008.
Il libro permette, prima di tutto, di scavare nella vita e nel dolore dei familiari del giovane urologo barcellonese, la cui morte è stata considerata dagli inquirenti un suicidio portato a termine con un mix di droga, alcol e tranquillanti, ma che in realtà, secondo quanto dichiarato da Antonio Ingroia, è un “omicidio di Stato”, in cui sarebbero coinvolti i servizi segreti deviati. Un delitto che sarebbe collegabile alla latitanza di Bernardo Provenzano operato a Marsiglia proprio da Manca. Si tratta, però, di una verità negata, da anni cercata con ostinazione soprattutto dalla madre di Attilio, Angela Gentile, una delle madri simbolo della lotta antimafia.
“Nel libro – ha sottolineato l’avvocato Repici – si percepisce tutta la forza di questa mamma apparentemente fragile, ma in realtà ferma nel suo grido di dolore e di giustizia. Tuttavia, il libro non racconta solo delle vittime di questa vicenda dolorosa, ma anche della difficile ricerca della verità processuale, in cui Barcellona Pozzo di Gotto riveste un ruolo centrale non solo come paese di origine di Attilio, ma anche nella morte dell’urologo stesso, su cui ha svelato interessanti retroscena il pentito di mafia Carmelo D’Amico, che ha fornito nuove chiavi di lettura sul delitto collegabile alla trattativa Stato-mafia, in cui sarebbero coinvolti personaggi eccellenti barcellonesi”.
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Intervento Antonio Ingroia al minuto 05.55
Intervento Renato Accorinti al minuto 37.15
Intervento Maria Teresa Collica al minuto 50.00
Intervento Luciano Mirone al minuto 54.30
Intervento Giorgio Bongiovanni al minuto 01.18.50
Intervento Fabio Repici al minuto 01.32.15
Intervento Lorenzo Baldo al minuto 02.32.30
Intervento Gianluca Manca al minuto 02.41.15
Riprese del video Antimafiaduemila
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