"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
di Santino Coppolino
«Quanto a quel giorno e all'ora nessuno lo sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio ma il Padre soltanto». E' il versetto 36 che precede il brano del Vangelo di questa Domenica e che ci aiuta a comprenderlo meglio. Se, riferendosi alla fine di Gerusalemme, Gesù aveva detto che «non passerà questa generazione prima che tutto questo accada» (Mt 24,34), riferendosi alla fine di ognuno di noi il Signore si rimette al Padre, associando la sua proposta di salvezza a quella di Noè e indicando come soluzione un cambio di vita, una umanità cresciuta, più matura, una salvezza altra per una umanità altra, rinnovata dalla scelta delle dinamiche del Regno.
Come nei giorni di Noè, anche in quelli del Figlio dell'uomo è possibile la salvezza, per questo Gesù invita tutti a vigilare, a stare attenti perché non si resti invischiati nella routine quotidiana, nelle situazioni normali della vita, che rischiano di obnubilare le menti e non far percepire la straordinarietà dell'evento incombente. Allora, così come l'arca di Noè non accolse tutti, ma solo coloro che si accorsero del disastro imminente, così nel Regno vengono presi -o meglio "accolti"- (trad. più fedele del verbo greco : Paralambàno) coloro che accettano e vivono il messaggio di salvezza di Gesù. Già al capitolo 5, nelle Beatitudini, ci sono indicate le condizioni per salire sulla nuova Arca e far parte del nuovo popolo :
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli...
Beati i perseguitati per causa della Giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli"(Mt 5,3.10).
Buona traversata.