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martedì 5 novembre 2013

Papa Francesco - S. Messa in suffragio di cardinali e vescovi scomparsi nel corso dell'anno (video e testo)

SANTA MESSA IN SUFFRAGIO 
DEI CARDINALI E DEI VESCOVI
DEFUNTI NEL CORSO DELL'ANNO

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana, Altare della Cattedra
Lunedì, 4 novembre 2013

Papa Francesco:
“I nostri peccati sono nelle mani misericordiose di Dio, piagate d’amore”

“Uomini dediti alla loro vocazione”, il cui bene prodotto a servizio della Chiesa “è ben custodito” nelle mani di Dio. È il ritratto che Papa Francesco ha fatto questa mattina (ndr. 4 novembre), dei cardinali e dei vescovi scomparsi nel corso dell'anno. In loro suffragio, il Papa ha presieduto la Messa nella Basilica di San Pietro, affermando che la speranza di un cristiano ha ragioni ben più profonde del limite imposto dalla morte.

La speranza cristiana è imbattibile, perché il peggiore dei mali non può recidere il legame d’amore tra Dio e l’uomo, men che mai la morte, che è una porta verso la vita e non un ponte che crolla tra una esistenza alle spalle e un abisso buio e sconosciuto di fronte. La lezione è di San Paolo e Papa Francesco la rammenta ai cardinali e ai vescovi che con lui ricordano i confratelli scomparsi nel corso dell’anno. Angeli e principati, presente e futuro, altezze, profondità, creature: niente, afferma l’Apostolo, “potrà separarci dall’amore di Dio”. E in questa medesima, rocciosa convinzione riposa – osserva Papa Francesco – “il motivo più profondo, invincibile della fiducia e della speranza cristiane”:
“Anche le potenze demoniache, ostili all’uomo, si arrestano impotenti di fronte all’intima unione d’amore tra Gesù e chi lo accoglie con fede. Questa realtà dell’amore fedele che Dio ha per ciascuno di noi ci aiuta ad affrontare con serenità e forza il cammino di ogni giorno, che a volte è spedito, a volte invece è lento e faticoso. Solo il peccato dell’uomo può interrompere questo legame; ma anche in questo caso Dio lo cercherà sempre, lo rincorrerà per ristabilire con lui un’unione che perdura anche dopo la morte, anzi, un’unione che nell’incontro finale con il Padre raggiunge il suo culmine”...

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