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giovedì 14 novembre 2013

OREUNDICI - IL QUADERNO DI NOVEMBRE 2013: RINASCERE - "IL POVERO CHE STA ALLA PORTA quale fede rende testimoni di amore?" di Arturo Paoli - L'EDITORIALE di Mario De Maio -



OREUNDICI

IL QUADERNO DI NOVEMBRE 2013

RINASCERE




L'EDITORIALE 
di MARIO DE MAIO

Come può un uomo nascere quando è vecchio?” (Gv 3,4). Questa domanda paradossale può essere l’inizio, per “i vecchi di tutte le età”, di un cambiamento di prospettiva nella vita. Rinascere! Nonostante non ne siamo sempre consapevoli, intorno a noi e dentro di noi si svolge il dinamismo potente della vita. Siamo circondati da viventi: non sono solo gli esseri umani, ma tutte le creature in cui la vita si esprime in mille sfaccettature. La terra che calpestiamo, le piante e gli alberi che arricchiscono il nostro paesaggio, l’infinita varietà di animali che ci circonda, tutto, silenziosamente, ci parla di vita. Ma nel nostro animo non sempre albergano sentimenti uguali. Spesso ci sentiamo bloccati in realtà impossibili, qualche volta ci sentiamo imprigionati in situazioni in cui non vediamo via di uscita. Addirittura qualcuno può vivere momenti difficili e avere pensieri che parlano solo di morte. La domanda evangelica ci spalanca la finestra della speranza. Parla di una qualità di vita, che per la sua profondità non potrà finire nel tempo. E’ la proposta difficile ma sempre affascinate di Gesù. Come collegarsi con questa fonte di vita prorompente e farla diventare quotidiana attualità? Come far emergere tutta la creatività che l’accompagna, per investirla nei numerosi problemi che nella vita personale, ecclesiale e sociale ci bloccano e preoccupano? Come uscire da questa difficoltà?...


IL POVERO CHE STA ALLA PORTA
quale fede rende testimoni di amore?
di ARTURO PAOLI

Proponiamo due omelie di fratel Arturo, recentemente tenute nella chiesa di San Martino in Vignale a Lucca.

Domenica 29 settembre 2013 – Vangelo di Luca 16, 19 – 31

Credo che il nostro papa Francesco abbia avuto una ispirazione particolare dallo Spirito Santo, come del resto io credo che i pontefici che hanno la guida del popolo di Dio siano sempre ispirati dallo Spirito. La fede può avere un doppio risultato: può essere dottrina, dogma, verità e allora qualunque persona può essere molto erudita in questa materia ma può darsi che non viva la fede, e di fatto accade. La verità non impegna direttamente a una coerenza di vita, invece la fede come amore ha la necessità di andare incontro alle vittime che sono state trascurate, offese dall’amore, particolarmente i poveri, gli umiliati, i traditi da vicende dolorose della vita. Il Papa evidentemente ha capito, ispirato dallo Spirito Santo, che la sua vita privata non poteva svolgersi in un grande palazzo, servito da molte persone come un gran signore perché il povero che sta alla porta invoca non tanto di poterlo visitare, ma che il Papa lo aiuti in qualche modo a uscire dal suo tormento, che migliori un po’ la sua vita, che sollevi un po’ la sua sofferenza...

Domenica 6 ottobre – Vangelo di Luca 17, 5 – 10 

Gesù ci parla di fede: che cos’è questa fede? E' una forza interna, che ci aiuta a vivere non spensieratamente senza un progetto, ma nella verità. Ognuno di noi che viene al mondo è una persona, un essere, una forza sulla quale dio conta. Una forza che va verso l’amore. Noi siamo chiamati oggi a collaborare a una forza di carità sia perché questo mondo ci presenta molte miserie, molte sofferenze, molti vuoti, sia perché il papa ci dà l’esempio scendendo sulla strada come guida verso coloro che soffrono...
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L’amore sa aspettare,
aspettare a lungo,
fino all’estremo.
Non diventa mai impaziente,
non mette fretta a nessuno
e non impone nulla.
Conta sui tempi lunghi
Dietrich Bonhoeffer