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sabato 8 giugno 2013

"Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 23 di Santino Coppolino

Rubrica
Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
di Santino Coppolino 

Vangelo:
Lc 7,11-17






"Figlio unico di madre vedova".
Nè il figlio nè la madre dell'episodio narrato da Luca hanno un nome. Con questo artifizio l'Evangelista vuol dirci che, nei due personaggi, tutti possiamo identificarci. La madre, che nella simbologia biblica rappresenta la comunità, la Chiesa diremmo oggi, è vedova, privata dello sposo, ed il suo unico figlio è morto.
E' una comunità destinata a scomparire perchè senza lo Sposo - incapace cioè di generare - e senza figli cioè senza un futuro. Ma è giunto lo Sposo Vero, l'unico che ha il diritto di prendere in sposa la comunità, di fecondarla con il Suo Spirito e di darle un futuro. 

"Non sono io il Messia...colui che ha la sposa è lo Sposo"(Gv 3,28-29),
dice Giovanni Battista, e lo sposo è Gesù. E' Lui che ci ama con autentico amore sponsale, è Lui che, come il Padre Misericordioso alla vista del figlio, si intenerisce così tanto davanti alle nostre miserie che ci viene incontro,ci raggiunge fin nella nostra morte e ci tocca, rimanendo Egli stesso contaminato.
Ma è proprio dalla sua morte che ci viene la Vita,
"per le sue piaghe siamo stati guariti...
Perciò gli darò in premio le moltitudini...
perchè ha consegnato se stesso alla morte...
portava il peccato di molti intercedendo per i colpevoli"(Is 53)