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domenica 9 giugno 2013

Papa Francesco verso le periferie dell’esistenza

Con Papa Francesco la Chiesa sta per intraprendere un percorso nuovo, che la riporterà a contatto con la gente, a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali. I suoi gesti semplici, il suo parlare con il cuore sono segnali chiari di una ventata di freschezza che sta per investire la nostra Chiesa, da troppo tempo soffocata da lotte di potere e distante dalla realtà quotidiana. Un ritorno alle origini che a noi preti di strada, sempre a contatto con il popolo e soprattutto con gli ultimi, non può che riempirci di soddisfazione, ma soprattutto di speranza. Non nascondo che negli ultimi tempi sono stato molto combattuto perchè non riuscivo più a riconoscermi in quella che era diventata una Chiesa troppo lontana dalla gente e dove il potere era predominante su tutti gli altri valori. Ora vedere Papa Francesco muoversi con tanta umiltà e dolcezza tra la gente mi ha fatto commuovere. È il Papa, ma in questi suoi primi gesti ho visto ancora il prete, come io l’ho sempre inteso: vicino alla gente, tra la gente...
Superata la paura di un papa “di parte”, come pronosticato alla vigilia – un papa della curia, di Sant’Egidio, di Comunione e Liberazione –, ecco che c’è la Provvidenza, lo Spirito. Il “Vescovo di Roma” che presiede, nella carità, l’unità delle diversità. Certo uniti attorno al Vangelo, ma disposti nella collegialità ad ascoltare tutte le voci, i segni e le testimonianze di vita di chi si è posto al seguito di Cristo non per interesse personale ma per far strada ai poveri (ricorda don Milani!). Un gesuita francescano può offrire al mondo una testimonianza di quell’amore che non soffoca la dialettica delle diversità ma la verifica nella sua autenticità, dando prova di quella “convivialità delle differenze” che al di sopra di ogni dottrina rimarca che la vita di ciascuno va dedicata agli altri per un mondo “altro”, testimoniato da una Chiesa “altra” capace di unire tutti i carismi. Solo così saremo riconosciuti veramente seguaci di quel Cristo che disse «Amatevi gli uni gli altri, perché da questo vi riconosceranno come miei discepoli». Bergoglio non parla solo di una Chiesa dei poveri ma anche di una Chiesa povera, capace di liberarsi da ogni tentazione del potere e del denaro, come fece Cristo nel deserto. Le questioni in agenda come problemi aperti sono tante, dagli scandali all’interno del Vaticano (IOR, Vatileaks) alla pedofilia dei preti, dal sacerdozio femminile al celibato dei preti, etc. Sono queste le questioni sulle quali si misurerà in futuro lo spessore carismatico del nuovo papa...