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venerdì 11 novembre 2011

Chiesa e Mafia: il no di Wojtyla «ispirato» da Livatino - Testimonianza-rivelazione di don Luigi Ciotti, intervenuto al convegno annuale del settimanale "Nuovo Amico" per ritirare il "Premio giornalistico Valerio Volpini"

Chi non ricorda l’energico anatema con cui Giovanni Paolo II si rivolse ai mafiosi nella Valle dei Templi di Agrigento? «Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio». Quelle immagini, quella frase, fecero il giro del mondo. Furono in molti a chiedersi il motivo di quello scatto. Non era la prima volta che il Papa parlava in Sicilia, ma mai era arrivato a tanto. Una testimonianza-rivelazione viene oggi da don Luigi Ciotti, che dell’episodio parla nel suo ultimo libro, La speranza non è in vendita, che uscirà a breve per i tipi della Giunti. I contenuti sono stati anticipati pochi giorni fa a Urbino, in occasione del convegno annuale del settimanale "Nuovo Amico", dove il fondatore del "Gruppo Abele" è intervenuto per ritirare il "Premio giornalistico Valerio Volpini".
Quell’accorato monito -rivela don Ciotti - scaturì dalla visita che il Papa, poche ore prima, fece ai genitori di Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 a soli 37 anni e per il quale, il 21 settembre scorso, si è aperto il processo di beatificazione a Canicattì, suo paese natale.
Un incontro intimo che, a distanza di 18 anni, don Luigi Ciotti ripercorre con grande commozione...
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Assegnato a don Luigi Ciotti “per la sua capacità di comunicare ai giovani il tema della legalità”. La consegna a Urbino durante il convegno de “Il nuovo amico”.

Guarda il video con l'anatema alla mafia pronunciato da Giovanni Paolo II nella valle dei Templi ad Agrigento il 9 maggio 1993. 
Poche ore prima aveva incontrato i genitori di Rosario Livatino il magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 a soli 37 anni e per il quale, il 21 settembre scorso, si è aperto il processo di beatificazione a Canicattì, suo paese natale.
Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento (9 maggio 1993)

Guarda il video dell'incontro con i giovani di  Benedetto XVI a Palermo il 3 ottobre 2010 in cui ha voluto rinnovare il grido di Giovanni Paolo II della Valle dei Templi definendo la mafia «strada di morte, incompatibile con il Vangelo».