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martedì 22 novembre 2011

"La povertà, vera ricchezza" di Silvano Fausti

La povertà evangelica è sì materiale, ma innanzitutto spirituale. Se un povero vuol diventare ricco, è semplicemente un miserabile, scontento di essere povero. La povertà è un valore. Per questo Gesù dice: «Beati voi poveri». Le beatitudini valgono sia per i discepoli sia per ogni uomo che ha capito cos'è «la vera ricchezza» (Luca 16,11).
L’uomo è chiamato a diventare come Dio. Origine di ogni male è pensare un dio padrone di tutto e di tutti, con le mani su tutto e tutti. Questa è la proposta di satana ad Adamo, principio di violenze, ingiustizie e guerre. Dio invece è amore, che dà a tutto e si mette nelle mani di tutti. Amare infatti è dare all'amato ciò che si ha e ciò che si è.
Uno non è ciò che ha, ma ciò che dà. Chi ha nulla, dà se stesso ed è se stesso. Dio è Dio perché dà tutto; anzi, dà se stesso. Ma, dandoci se stesso, ci dà di essere come lui: noi non solo siamo chiamati figli di Dio, ma «lo siamo realmente» (1Gv 3,1): 
L’economia del dono è la ricchezza di Dio in cielo e la bellezza del suo regno sulla terra: in lui è vita trinitaria e tra noi vita filiale e fraterna...
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