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venerdì 18 novembre 2011

Commenti alla Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: "PER UNA RIFORMA DEL SISTEMA FINANZIARIO INTERNAZIONALE NELLA PROSPETTIVA DI UN’AUTORITÀ PUBBLICA A COMPETENZA UNIVERSALE"

Nessuno se n’è accorto, forse distratti da eventi più traumatici per il nostro Paese, ma pare che che la Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, di cui al post precedente, abbia suscitato feroci critiche. Ce ne riferisce, con malcelata soddisfazione, Sandro Magister nel suo blog. L’Osservatore Romano, con una firma del presidente dello Ior, il cattolico liberale Ettore Gotti Tedeschi, l’ha semplicemente stracciata. Conoscendo la sua biografia non stupisce affatto. 
Dunque, come non detto. La Chiesa istituzionale boccia con la destra quel che fa con la sinistra, seguendo come di consueto la sua terribile paura di mescolarsi coi “comunisti”, i “pauperisti”, i “non global” o gli “indignados” di tutto il mondo. Bypassando tutto il Nuovo e il Vecchio testamento, il cui cuore pulsante è il perseguimento della giustizia, le uniche parole che riesce a trovare di fronte crisi è il ”crescete moltiplicatevi” della Genesi
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Parla il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace: “Il testo non è un dogma: non ci perdonano di aver messo in dubbio il capitalismo liberale”


Sul tavolo del G20 a Cannes arriva, forse per la prima volta, anche un documento vaticano. Con una proposta concreta: regole condivise e un’autorità pubblica che le garantisca. La nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace è un’applicazione di quello che i Papi, da Giovanni XXIII a Benedetto XVI, hanno detto nelle loro encicliche sociali. Occorre riportare il diritto nel mondo che lo dimentica troppo spesso, che fa guerre che si ammantano di idealismo e manovre finanziarie spregiudicate spacciate per risanamenti. Insomma se globalizzazione deve essere, ci vuole anche un diritto che la gestisca.

Sul tavolo dei leader mondiali del G-20 riuniti a Cannes la scorsa settimana è apparso un documento dal titolo "Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un'Autorità pubblica a competenza universale". Mittente: Roma. O meglio Cdv, Città del Vaticano, la sede della Chiesa cattolica e del Papa. La firma è dell'organismo più qualificato in questo campo: il Pontificio consiglio della giustizia e della pace. 


Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha nei giorni scorsi diffuso un importante documento dal titolo" "Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale”.

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Con il documento presentato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, si ribadiscono alcuni punti di un magistero pontificio che viene da lontano: il mondo della finanza non può schiacciare i bisogni dell’umanità e ciò che mostra di non essere legittimato o rappresentativo di tutti i popoli deve poter essere riformato.

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