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mercoledì 9 agosto 2023

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO IN PORTOGALLO PER LA XXXVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ 2 - 6 AGOSTO 2023 - 16° - Ai Volontari: Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate surfisti dell’amore! (cronaca, testi, foto e video)

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN PORTOGALLO
IN OCCASIONE DELLA
XXXVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

2 - 6 AGOSTO 2023


Domenica, 6 agosto 2023

LISBONA

16:30 Incontro con i volontari della GMG presso il “Passeio marítimo” di Algés
17:50 Cerimonia di congedo presso la Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona


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INCONTRO CON I VOLONTARI DELLA GMG

"Passeio marítimo" di Algés 









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Il Papa ai volontari della Gmg:
siate surfisti dell’amore e della carità

Francesco si congeda da Lisbona con l’ultimo appuntamento, quello con i giovani che, con il loro impegno e la loro fatica, hanno reso possibile la Giornata Mondiale della Gioventù: “Che il servizio che avete fatto sia la prima di tante onde di bene”


Un esercito di 25 mila giovani, di età media di 28 anni, i due terzi dei quali ragazze, provenienti da 150 Paesi. Sono i “surfisti dell’amore”, come li chiama il Papa, sono i volontari, coloro che, cavalcando le onde della carità, “hanno reso possibili queste giornate indimenticabili” della 37.ma Gmg di Lisbona. Il Papa li incontra al Passeio marítímo de Algés, ultimo appuntamento prima del rientro del Pontefice in Vaticano. Questi ragazzi che applaudono, cantano e inneggiano al Papa, e che per mesi hanno lavorato lontani “dal clamore e senza le luci della ribalta”, sono divenuti un esempio, spiega Francesco, per aver “fatto squadra nel lavorare insieme!”.

L'esperienza del volontariato

I volontari accolgono il Papa con un video di saluto, in cui spiegano le ragioni che li hanno portati ad intraprendere l’esperienza dell’essere volontari, ognuno mosso da un desiderio e una necessità diversi, da un diverso bisogno. Una gioia profonda che viene raccontata dalle tre testimonianze quelle di Chiara, di Francisco e di Felipe, che raccontano al Papa cosa voglia dire sentirsi Chiesa viva, del senso di questo viaggio e pellegrinaggio alla Gmg. E quanto il lavoro di questi ragazzi sia stato importante lo spiega Francesco quando dice che “chi ama non sta con le mani in mano, chi ama serve” così come Maria “si alzò e andò in fretta” da Elisabetta, il tema di questa Gmg.

Chi ama corre a servire, corre a impegnarsi nel servizio agli altri. E voi avete corso, eh?, avete corso parecchio, in questi mesi!

I volontari della Gmg incontrano il Papa

Occhi luminosi

È stato questo il lavoro di tutti i volontari che, in questi mesi e in questi giorni, hanno risposto a mille bisogni, indica ancora Francesco, a volte con il volto segnato dalla stanchezza, altre volte un po’ sopraffatti dalle urgenze del momento:

Ho notato una cosa: che avevate gli occhi luminosi, luminosi per la gioia del servizio: grazie. Voi avete reso possibile questo incontro mondiale della gioventù, avete fatto cose grandi nei gesti più piccoli, come la bottiglietta d’acqua offerta a uno sconosciuto: questo crea amicizia
Servire gli altri in nome di Gesù

“Avete corso tanto - continua Francesco - non però con la corsa frenetica e senza meta che a volte è quella del nostro mondo”.

Voi avete corso in un altro modo, correvate incontro agli altri, per servire gli altri in nome di Gesù. Voi siete venuti a Lisbona per servire e non per essere serviti: grazie, molte grazie!

L'incontro del Papa con i volontari della Gmg

Le testimonianze di tre ragazzi

Il Papa si offre quindi quale “amplificatore”, per far risuonare quanto detto nelle testimonianze di Chiara, Francisco e Felipe, tutti e tre hanno “parlato di un incontro speciale con Gesù”, di quell’incontro che “fa camminare sul serio e fa andare avanti la vita”, perché l’incontro con Gesù “è il più importante della nostra vita”, rinnovarlo ogni giorno “ è il cuore della vita cristiana. E bisogna rinnovarlo ogni giorno per mantenerlo fresco, non solo nella testa ma anche nel cuore”.

E si sperimenta che un piccolo “sì” a Gesù può cambiare la vita. Ma anche i “sì” detti agli altri fanno bene, quando sono per il servizio: nel momento della stanchezza, vi siete rianimati e vi siete rialzati dicendo “sì” per servire gli altri. Grazie per questo.

"Allargate il cuore"

Jorge Mario Bergoglio si rivolge a Francisco, che “camminando, lavorando e pregando con gli altri” ha capito che non poteva lasciarsi imprigionare dal disordine, “né vivere con il cuore tormentato dai sensi di incompiutezza”.

Questa Giornata è utile, aiuta tanto a fare ordine nella vita. Ma perché, grazie alla Giornata? No, grazie a Gesù che cammina al nostro fianco e si mostra a noi. Per mettere ordine nella nostra vita non servono le cose, non servono le distrazioni, non serve il denaro. Serve allargare il cuore. E se voi allargate il cuore, metterete ordine nella vostra vita. Non abbiate timore: allargate il vostro cuore!

L'incontro del Papa con i volontari del Gmg

Onde di carità

È l’ultima testimonianza, di Felipe, a dare lo spunto a Francesco per ribadire l’importanza per questi giovani di aver vissuto a Lisbona “un incontro con Gesù e un incontro con gli altri”, e che “l’incontro con Gesù è un momento personale e unico”, che arriva “sempre grazie a un cammino fatto con gli altri, fatto per mezzo dell’intercessione degli altri”. Il congedo di Francesco da Lisbona e dai giovani della Gmg avviene con una immagine, quella di Nazaré, località a nord di Lisbona, è lì che le onde arrivano fino a 30 metri. Sono “un’attrazione mondiale per i surfisti che le cavalcano”, dice Francesco che paragona quelle onde alla “vera e propria ondata: non di acqua, ma di giovani, giovani come voi, che si sono riversati in questa città”. Un’onda che i volontari hanno cavalcato “con l’aiuto di Dio, con tanta generosità” e sostenendosi a vicenda.

Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate “surfisti dell’amore”! Siate surfisti dell’amore! E questo è il compito che vi affido in questo momento: che il servizio che avete fatto in questa Giornata mondiale della gioventù sia la prima di tante onde di bene; ogni volta sarete portati più in alto, più vicini a Dio, e ciò vi permetterà di vedere da una prospettiva migliore la vostra strada.
(fonte; Vatican Neews, articolo di Francesca Sabatinelli 06/08/2023)

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DISCORSO DEL SANTO PADRE


Cari amici, buongiorno! E grazie!

Grazie al Patriarca di Lisbona per le sue parole, a Mons. Aguiar e a tutti voi per aver lavorato tanto e tanto bene: avete reso possibili queste giornate indimenticabili! Avete faticato per mesi, in modo nascosto, senza clamore e senza le luci della ribalta, perché tutti potessimo trovarci qui a cantare insieme: «Gesù vive e non ci lascia soli: non smetteremo più di amare». Non solo: siete stati d’esempio perché avete fatto squadra nel lavorare insieme! Ma il vostro, più che un lavoro, è stato un servizio, grazie!

Lo stesso servizio che ha reso la Vergine Maria, che «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) per andare a servire la cugina Elisabetta, sentendo l’urgenza di condividere la gioia nel servizio. Condividere la gioia e il servizio, la gioia nel servizio. Pensiamo a Zaccheo, che salì su un albero per vedere Gesù, e scese in fretta. Qualcosa lo aveva toccato, voleva incontrare Gesù e accoglierlo a casa sua (cfr Lc 19,6); pensiamo alle donne e ai discepoli, che a Pasqua corrono avanti e indietro dalla tomba al cenacolo per annunciare che Cristo è Risorto (cfr Gv 20,1-18). Chi ama non sta con le mani in mano, chi ama serve, chi ama corre a servire, corre a impegnarsi nel servizio agli altri. E voi avete corso, avete corso parecchio, in questi mesi! Io ho potuto vedere solo il momento finale, in questi giorni, osservarvi mentre rispondevate a mille bisogni, a volte con il volto segnato dalla stanchezza, altre volte un po’ sopraffatti dalle urgenze del momento, ma sempre ho notato una cosa: che avevate gli occhi luminosi, luminosi per la gioia del servizio, grazie!

Voi avete reso possibile questo incontro mondiale della gioventù, avete fatto cose grandi nei gesti più piccoli, come la bottiglietta d’acqua offerta a uno sconosciuto, e questo crea amicizia. Avete corso tanto, non però con la corsa frenetica e senza meta che a volte è quella del nostro mondo, no, voi avete corso in un altro modo: avete fatto una corsa che porta incontro agli altri per servirli in nome di Gesù. Voi siete venuti a Lisbona per servire e non per essere serviti, grazie, molte grazie!

E ora vorrei farvi io da amplificatore, perché risuoni quanto ci hanno detto le testimonianze, le testimonianze di Chiara, Francisco e Filipe: tutti e tre ci hanno parlato di un incontro speciale con Gesù. Ci hanno ricordato che l’incontro più bello, il motore di tutti gli altri, quello che fa camminare sul serio, che fa andare avanti la vita, è con Gesù. È l’incontro più importante della nostra vita. Rinnovare ogni giorno l’incontro personale con Gesù è il cuore della vita cristiana. E bisogna rinnovarlo ogni giorno per mantenerlo fresco, non solo nella testa ma anche nel cuore. Abbiamo sperimentato che un piccolo “sì” a Gesù può cambiare la vita. Ma anche i “sì” detti agli altri fanno bene, quando sono per il servizio. Voi, nel momento della stanchezza, vi siete fatti coraggio e siete andati avanti dicendo “sì” per servire gli altri. Grazie per questo.

E tu, Francisco, hai detto che qui hai trovato qualcosa di cui avevi bisogno e che però nemmeno cercavi. Camminando, lavorando e pregando con gli altri hai capito che non potevi lasciarti imprigionare dal disordine, dai “letti sfatti” del passato, né vivere con il cuore tormentato dai sensi di incompiutezza, ma che, con l’aiuto di Gesù e dei fratelli, ti veniva data l’occasione per riordinare “la stanza della vita”. È bello questo: questa Giornata serve, aiuta tanto a fare ordine nella vita. Ma perché? Grazie alla Giornata? No, grazie a Gesù, che è qui in mezzo a noi e si mostra a noi. Per mettere ordine nella nostra vita non servono le cose, non servono le distrazioni, non serve il denaro. È necessario dilatare il cuore. E se voi allargate il cuore metterete ordine nella vostra vita. Non abbiate paura: dilatate il vostro cuore!

E infine tu, Filipe, tra le tante cose belle che hai condiviso ne hai detta una che voglio sottolineare: hai detto che hai vissuto qui un doppio incontro, un incontro con Gesù e un incontro con gli altri. Incontrarti con Gesù e incontrarti con gli altri. Questo è molto importante: l’incontro con Gesù è un momento personale, unico, che si può descrivere e raccontare solo fino a un certo punto, però arriva sempre grazie a un cammino fatto con gli altri, fatto per mezzo dell’intercessione degli altri. Incontrare Gesù e incontrarlo nel servizio agli altri.

Amici, alla fine vorrei lasciarvi un’immagine. Come molti di voi sanno, a nord di Lisbona c’è una località, Nazaré, dove si possono ammirare delle onde che arrivano fino a trenta metri di altezza e sono un’attrazione mondiale, specialmente per i surfisti che le cavalcano. In questi giorni anche voi avete affrontato una vera e propria ondata: non di acqua, ma di giovani, giovani come voi, che si sono riversati in questa città. Però, con l’aiuto di Dio, con tanta generosità e sostenendovi a vicenda, avete cavalcato questa grande onda. Voi avete cavalcato questa grande onda: siete proprio coraggiosi! Grazie, obrigado! Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate surfisti dell’amore! E questo è il compito che vi affido in questo momento: che il servizio che avete fatto in questa Giornata Mondiale della Gioventù sia la prima di tante onde di bene; ogni volta sarete portati più in alto, più vicini a Dio, e ciò vi permetterà di vedere da una prospettiva migliore la vostra strada.

Ancora grazie, a tutti. Buon cammino! E, mi raccomando, continuate a pregare per me! Grazie!

Guarda il video del discorso

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Guarda il video integrale

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CERIMONIA DI CONGEDO

Alla Base Aerea il Papa ha avuto un colloquio privato nella Vip Lounge di alcuni minuti con il presidente portoghese Marcelo Rebelo da Souza, che è stato presente in tutti gli eventi del Papa dal 2 agosto a domenica 6. Dopo il saluto delle delegazioni e la Guardia d'Onore, Francesco era salito quindi a bordo dell'aereo terminando così il 42.mo viaggio apostolico internazionale che lo ha visto vivere numerosi eventi: da quelli istituzionali dei primi giorni con le autorità politiche e poi con il clero locale, agli appuntamenti caratteristici di ogni Giornata Mondiale della Gioventù, fino alla tappa a Fatima di sabato 5 agosto con la preghiera alla Madonna insieme ad ammalati e detenuti.

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