In questo periodo di Avvento vi proponiamo l'ascolto del Vangelo di ogni giorno con il commento di Papa Francesco.
Giovedì della IV settimana di Avvento
Vangelo Lc 1,57-66
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
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Elisabetta sceglie un nome estraneo alla tradizione di famiglia e dice: "si chiamerà Giovanni" dono gratuito e ormai inatteso perché Giovanni significa Dio ha fatto grazie e questo bambino sarà araldo testimone della grazia di Dio per i poveri che aspettano con umile fede la salvezza. Zaccaria conferma inaspettatamente la scelta di quel nome scrivendolo su una tavoletta perché era muto e all'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua e parlava normalmente benedicendo Dio. ...
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(prodotto da Vangelo di Vita)