"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
II DOMENICA DI AVVENTO ANNO C
Vangelo:
In questo brano l'evangelista presenta i vertici del potere politico e religioso del tempo in Israele, i sette uomini più potenti, i grandi della terra, un G7 ante litteram. Paradossalmente a nessuno di loro, nemmeno ai sommi sacerdoti che detenevano il potere religioso, Dio rivolge la sua Parola: «La Parola-Evento (réma) di Dio avvenne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto» (Lc 3,2). La Parola di Dio evita accuratamente di frequentare i palazzi del potere e dell'istituzione religiosa perché refrattari alle sue dinamiche di amore e di vita. Dio è amore e vita e «dove è presente il potere che domina, stritola ed uccide, la Parola di Dio non può essere riconosciuta ed accolta». Il Battista è l'uomo che Dio ha preparato per stare davanti al suo volto, la sintesi vivente dell'antica alleanza, l'uomo dell'ascolto della Parola che si rivela e si comunica a lui nell'asprezza di una vita vissuta nell'essenzialità e nella nudità del deserto. Giovanni è l'uomo totalmente rivolto a Dio, colui che apre a coloro che verranno la via di accesso davanti al Dio che viene con una fede assoluta in una promessa che ancora non vede realizzata. Attraverso di lui, l'evangelista intende preparare la sua comunità all'accoglienza del Signore che viene, cominciando da un battesimo di conversione, che non è un semplice rito di purificazione, ma implica un reale cambiamento (metànoia) del modo di intendere e vivere la vita