Dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 22/11/2021
Lunedì pomeriggio alle ore 15.30, lasciata Casa Santa Marta, il Santo Padre Francesco si è recato in auto all’Ergife Palace Hotel di Roma dove, alle ore 16.00, in un incontro strettamente privato con i Vescovi italiani, ha aperto la 75ª Assemblea Generale Straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che si svolge dal 22 al 25 novembre 2021 sul tema “Cammino sinodale delle Chiese in Italia” avviato lo scorso maggio.
Al suo arrivo Papa Francesco è stato accolto dall’Em.mo Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia‐Città della Pieve e Presidente della CEI; dai Vice Presidenti S.E. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola e Vescovo di Carpi, S.E. Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Arcivescovo di Cagliari, e da S.E. Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale; e dal Segretario Generale, S.E. Mons. Stefano Russo, Vescovo emerito di Fabriano-Matelica.
Nel dare inizio alla conversazione con i Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, Papa Francesco ha distribuito ai presenti un cartoncino con l'immagine del Buon Pastore e il testo delle "Beatitudini del Vescovo".
Al termine dell’Incontro, che si è concluso poco prima delle ore 18.00, il Papa ha lasciato l’Ergife Palace Hotel e ha fatto ritorno in Vaticano.
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IL PAPA AI VESCOVI: «VOI BEATI SE...».
E DISTRIBUISCE L'IMMAGINE DEL BUON PASTORE
Francesco interviene, a porte chiuse, all'apertura della settancinquesima assemblea della Cei in programma da lunedì 22 a giovedì 25 novembre.
Incontro a porte chiuse con il Papa. L’assemblea straordinaria della Cei si apre con l’intervento di Francesco che parla loro in modo riservato. Due ore esatte, dalle 16 alle 18, per confrontarsi a tu per tu con i vescovi italiani. Prima di cominciare il colloquio il Pontefice ha fatto avere a ciascuno un biglietto con l’immagine del Buon Pastore e il testo delle Beatitudini del vescovo. La prima si sofferma sulla povertà e recita «Beato il vescovo che fa della povertà e della condivisione il suo stile di vita, perché con la sua testimonianza sta costruendo il regno dei cieli».
Il Papa è stato salutato dal cardinale Gualtiero Bassetti che ha voluto ringraziarlo per «essere venuto – ancora una volta fuori dalla Sua casa – per incontrarci. È per tutti noi un dono che si rinnova a distanza di pochi mesi».
Il cardinale ha introdotto il tema della bellezza del cammino sinodale con una battuta: «"Non abbiamo ancora concluso il concorso di bellezza!". Certamente vogliamo parteciparvi per la bellezza di una condivisione che trova nella collegialità e nella sinodalità l’espressione più intensa e vivace». E ha poi ricordato le parole di Paolo VI del 7 dicembre 1961, nell’ultima sessione pubblica del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il presidente della Cei, all'epoca, non era ancora stato ordinato prete, ma quelle parole, per sua ammissione, gli aprirono il cuore, accompagnando tutto il suo ministero: «La Chiesa – diceva Paolo VI – si è raccolta nella sua intima coscienza spirituale, non per compiacersi di erudite analisi di psicologia religiosa o di storia delle sue esperienze […] ma per ritrovare in se stessa vivente ed operante, nello Spirito Santo, la parola di Cristo, e per scrutare più a fondo il mistero […] e per ravvivare in sé quella fede […] e quell’amore che la obbliga a cantare senza posa le lodi di Dio […]».
Ed è questa «la bellezza cui vogliamo aspirare e che, in queste giornate, cercheremo di vivificare riflettendo sul Cammino sinodale delle nostre Chiese in Italia, avviato con l’Assemblea Generale di maggio», dice il cardinale. «È un percorso che si sta snodando in tutti i nostri territori, in tutte le nostre comunità, in piena sintonia con quello del Sinodo dei vescovi. È un tempo di grazia per le nostre Chiese per questo Cammino già ovunque avviato; per l’incontro a Firenze con la Sua presenza il 27 febbraio, per proseguire, in modo più approfondito, il cammino intrapreso a Bari, nel febbraio 2020; infine, pandemia permettendo, per il Suo incontro con gli adolescenti subito dopo Pasqua».
Insiste, il cardinale Bassetti, per ricordare le tre opportunità che lo stesso Papa ha sottolineato il 9 ottobre, aprendo il Sinodo: «Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell’ascolto; Chiesa della vicinanza». e chiede al Papa il Suo incoraggiamento, la Sua preghiera e la Sua paterna benedizione».
(fonte: Famiglia Cristiana 22/11/2021)
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LE BEATITUDINI DEL VESCOVO
Beato il Vescovo che fa della povertà e della condivisione il suo stile di vita, perché con la sua testimonianza sta costruendo il regno dei cieli.
Beato il Vescovo che non teme di rigare il suo volto con le lacrime, affinché in esse possano specchiarsi i dolori della gente, le fatiche dei presbiteri, trovando nell’abbraccio con chi soffre la consolazione di Dio.
Beato il Vescovo che considera il suo ministero un servizio e non un potere, facendo della mitezza la sua forza, dando a tutti diritto di cittadinanza nel proprio cuore, per abitare la terra promessa ai miti.
Beato il Vescovo che non si chiude nei palazzi del governo, che non diventa un burocrate attento più alle statistiche che ai volti, alle procedure che alle storie, cercando di lottare a fianco dell’uomo per il sogno di giustizia di Dio perché il Signore, incontrato nel silenzio della preghiera quotidiana, sarà il suo nutrimento.