Quella vergogna tutta europea
Scritto da Tonio Dell'Olio
Pubblicato in Mosaico dei Giorni il 16/11/2021
Ho inviato un messaggio a Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, che oggi dedica l'intera prima pagina al dramma che si sta consumando sulla pelle di chi fugge dalla guerra, al confine tra Bielorussia e Polonia.
Il titolo, "Se questa è l'Europa" è scritto sopra una bandiera europea dove il filo spinato sostituisce le stelle. Poi l'editoriale che si conclude così: "Per tutto questo le lanterne verdi polacche non bastano. E le domande non danno tregua. Se l'Europa è i campi di concentramento di Lesbo. Se l'Europa è il finanziamento diretto o indiretto dei lager e dei negrieri di Libia. Se l'Europa è l'intrico balcanico di recinti, campi minati e miliziani picchiatori. Se l'Europa è i fucili spianati di Ceuta e Melilla. Se l'Europa è le 'giungle' di Calais. Se l'Europa sono gli eserciti schierati ai confini orientali e i poveri in mezzo. Se questa è l'Europa, l'Europa è imbelle, incrudelita e tradita. E noi non possiamo più dirci europei. Eppure europei, una buona volta, dobbiamo deciderci a essere".
Gli ho scritto: "Un buongiorno e un abbraccio commosso dalla tua Assisi per quella prima pagina e quell'editoriale che contribuiscono a svegliare le coscienze, a farci provare vergogna e – speriamo – a farci muovere i passi nella giusta direzione".
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I confini e i tradimenti dell'Unione.
Una corona di filo spinato
Meno male che ci sono le "lanterne verdi", accese in più e più case a ridosso dei confini orientali dell’Unione, a segnalare che pietà non è morta e che la civiltà d’Europa non è tutta crocifissa in cima a reticolati taglienti come flagelli. E meno male che le lanterne ce lo dicono in polacco, la lingua di Karol Wojtyla, san Giovanni Paolo II, testimone del Vangelo e profeta di un mondo in cui le identità sono custodite e amate e le barriere abbattute.
Le lanterne verdi promettono di onorare l’antico ed elementare dovere del soccorso e dell’ospitalità, e parlano ai profughi curdi e iracheni sospinti sulla frontiera che da oriente s’estende dalla Bielorussia e s’incunea tra Polonia e Lituania. Qui, poche migliaia di uomini e donne e bambini senza-nulla sono stati fatti "esercito" e vengono tenuti in ostaggio in un conflitto non meno crudele di quello da cui scappano, letteralmente stritolati dal calcolo cieco e certo di bielorussi e russi che li usano per far detonare l’esplosiva miscela di rifiuto dell’altro e del povero che intossica, snerva e svia la politica europea e un pezzo della nostra società, la più sazia e tutelata del mondo.
Lanterne verdi alle finestre per segnalare che qui si può chiedere aiuto - .
Le lanterne verdi parlano a loro e parlano a noi, che dell’Unione e delle sue democrazie siamo figli e cittadini. E sfidano di giustizia e di solidarietà coloro che i migranti strumentalizzano, europei anch’essi, sebbene sotto l’imperio di autocrati senza scrupoli. Quelle luci, e l’offerta di cibo e umano calore che segnalano, accolgono i senza-nulla e rincuorano noi, che non accettiamo la logica del "noi e loro" e che non vogliamo continuare a coronare di filo spinato la nostra bandiera. ...
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I migranti e i muri d'Europa:
oggi in edicola uno speciale di Avvenire
In edicola con un’edizione speciale che documenta la voglia del Continente di chiudere le frontiere e di chiudersi nel proprio egoismo
Muri si stanno alzando in Europa. È di queste ore l’annuncio della Polonia: in dicembre avvierà la costruzione di una barriera per blindare il confine con la Bielorussia e impedire l’ingresso dei migranti. Non un esercito che tenti l’invasione armata, ma poveri e affamati profughi che non minacciano niente altro che le nostre coscienze rattrappite.
Per questo “Avvenire” oggi, martedì 16 novembre, è in edicola con un’edizione speciale che documenta la voglia del Continente di chiudere le frontiere e di chiudersi nel proprio egoismo. Lo fa con un ampio lavoro giornalistico di approfondimento e con immagini forti in un disegno grafico originale. ...
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