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sabato 13 novembre 2021

13 novembre Giornata mondiale della gentilezza, perché un sorriso fa bene agli altri "e anche a noi stessi"

Giornata mondiale della gentilezza,
perché un sorriso fa bene agli altri "e anche a noi stessi"

Daniel Lumera, sociobiologo e scrittore, ha organizzato il Festival sul tema che ha già reso "gentili" oltre 200 realtà tra scuole, ospedali e attività commerciali. E coinvolto più di ottomila bambini


Se volevate mandare "a quel paese" il vicino di casa che sta tutta la notte con la tv accesa e il volume al massimo, non lo fate. O almeno non lo fate oggi. Perché questa è la "Giornata mondiale delle gentilezza". E fare una buona azione, regalare un sorriso, dedicare agli altri un po' del proprio tempo, può aiutare e dare grandi soddisfazioni.

Nata nel 1998 dal World Kindness Movement, la giornata viene festeggiata in diversi Paesi come Stati Uniti, Canada, Emirati Arabi, Giappone e Australia, dove è stata istituita anche all'interno del calendario scolastico nazionale. Da un paio d'anni è approdata anche in Italia, grazie anche a Daniel Lumera, sociobiologo e scrittore che a cominciare dal primo lockdown ha organizzato una serie di eventi sul tema della gentilezza. Talmente "contagiosi" da spingerlo ad organizzare, forte di 250 mila persone interessate, un vero e proprio Festival.

Così oggi in Italia a prendere parte alle iniziative del Festival ci sono scuole, ospedali, attività commerciali, 35 comuni e uno Stato, quello di San Marino. Più di duecento, infatti, le realtà che hanno preso parte agli eventi. Cominciati già da qualche giorno e che, di volta in volta, in più città, hanno coinvolto ottomila bambini. Tutti alle prese con orti solidali, laboratori e discussioni con l'obiettivo di promuovere un linguaggio positivo per sviluppare empatia e ascolto nelle relazioni. 

A Palermo, ad esempio, nell'azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico 'Paolo Giaccone' è stato realizzato uno short film che ha messo insieme una carrellata di voci di professionisti per ricordare come "la gentilezza non è solo forma e, specie in sanità, diventa spesso sostanza". Da qui un decalogo della gentilezza tra le corsie ospedaliere, che il Policlinico ha postato sulla propria pagina social, dedicato sia ai pazienti che agli operatori sanitari. Tra le regole quella di sorridere sempre ai malati, di porgere la mano perché la stretta sia forza per chi entra in ospedale e rispondere a tutte le domande, anche quelle più banali.

Ma Quale è il confine tra gentilezza e debolezza? Quanto è difficile essere gentili in un mondo sempre più aggressivo che viaggia facile e veloce sui social. "Non ci vuole tanto, basta sforzarsi un po'. Poi tutto diventa più facile perché da gentilezza nasce gentilezza - spiega il patron del Festival, Daniel Lumera - Oggi, ad esempio, per aderire alla giornata basterebbe fare una telefonata ad un amico che non si sente da tempo. Regalare un sorriso a una persona in strada che non si conosce. Dedicare un po' di tempo, alla natura, e più di tutti a se stessi".

Lumera spiega che l'idea del Festival è nata proprio durante il primo lockdown quando la gente era chiusa in casa, spaventata. E faceva incetta di ansiolitici e psicofarmaci. "Abbiamo organizzato col museo Maxxi di Roma alcuni incontri sul tema. Si intitolavano "12 minuti per te" - racconta - Ed è stato un successo. Abbiamo capito che la gente aveva bisogno di sostegno, di aiuto. C'è una chimica della gentilezza e l'effetto è a cascata. Del resto, noi umani siamo biologicamente dei care giver, specie che per sopravvivere ha dovuto da sempre prendersi cura del branco. Certo, i tempi sono difficili e c'è tanta aggressività in giro. Ma proprio per questo dobbiamo cercare di essere più generosi col prossimo. Anche perché serve in primis a noi stessi. È una medicina naturale, fa bene agli altri e al nostro spirito. Molti studi scientifici lo hanno dimostrato da tempo".
(fonte: La Repubblica, articolo di Alessandra Paolini 13/11/2021)

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