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venerdì 19 novembre 2021

Papa Francesco. Viaggio alle fratture del mondo

Papa Francesco. Viaggio alle fratture del mondo

Già 65 viaggi apostolici, 34 all’estero e 31 in Italia, e altri all’orizzonte, fra cui Cipro e Grecia. Fra le molte ragioni, il desiderio di farsi prossimo alle fratture del nostro tempo – del mondo, qualche volta della Chiesa: dai cambiamenti climatici alle catastrofi ambientali, dalle disuguaglianze crescenti al gelo demografico, fino alla crisi sanitaria e sociale.

Viaggi apostolici di papa Francesco. Fonte: Wikipedia.
Grecia e Cipro, simbolo delle contraddizioni che abitano la nostra epoca. Papa Francesco vi si recherà fra meno di un mese, nell’imminenza dei suoi 85 anni – li compirà il 17 dicembre. A Cipro è in programma una visita alla città di Nicosia, mentre in Grecia ad Atene e sull’isola di Lesbo. Un luogo di frattura, quest’ultimo, già toccato da papa Francesco nel 2016, insieme al patriarca ecumenico Bartolomeo I e all’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronimos II, nell’incontro con profughi e rifugiati.

Grecia e Cipro sono terre di contraddizioni e fratture. Su tutte, quelle geopolitiche, che stritolano le esistenze dentro gli interessi della guerra e in odii difficili da superare. A Cipro resta aperto il conflitto fra comunità greca e turca, divise da quello che è detto l’ultimo muro europeo, e separate da un’ormai storica missione dei Caschi Blu, in campo da quasi 60 anni, dopo i disordini intercomunitari del 1963-64. Di recente si è aggiunto un nuovo motivo di tensione nel Mediterraneo Orientale, con le rivendicazioni avanzate dalla Turchia sulle riserve di idrocarburi rinvenute a poca distanza dalle coste cipriote e greche. L’Unione Europea ha definito “illegittimo” l’atteggiamento turco, ma non si tratta che dell’ennesima provocazione del regime di Erdoğan dopo quelle già mostrate in Siria, Libia, Iraq e non solo.

Tra i viaggi apostolici figurano appuntamenti ecclesiali irrinunciabili, come quello per il centenario dalle apparizioni a Fatima, in Portogallo (2017), o per le Giornata mondiali della gioventù in Polonia (2016) e a Panama (2019). Ma, soprattutto, da sempre i viaggi apostolici dei pontefici contribuiscono a tratteggiare un atlante delle fratture del mondo. Ne è un simbolo efficace il primo viaggio apostolico di papa Francesco all’estero, in Brasile nel 2013, in occasione della XXVIII Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. Il Brasile è allora un Paese con lo sguardo rivolto ai mondiali di calcio e alle olimpiadi, ma con negli occhi le violenze sull’uomo e sull’ambiente, tristemente riassunte nella cultura dello scarto. Ma è anche un Paese simbolo delle divisioni all’interno della Chiesa, fra modi differenti di pensarne il presente e il futuro.

Similmente accade in Cile e in Perù nel 2018, con la visita di papa Francesco preceduta dalle proteste sui costi dell’evento, culminate nell’occupazione della nunziatura apostolica e nel lancio di bombe artigianali contro quattro chiese di Santiago. Un viaggio segnato anche dalle fratture provocate dagli abusi sessuali e di potere perpetrati da Fernando Karadima, presbitero ridotto allo stato laicale da papa Francesco nel 2018. Nello stesso anno il Papa visita l’Irlanda, un tempo roccaforte del cattolicesimo, oggi indebolita dagli scandali della pedofilia e della storia, con un peso effettivo del cristianesimo nella società ridotto ai minimi termini. Sentimenti simili potrebbero caratterizzare una futura visita in Canada: se papa Francesco vi si recherà, accogliendo l’invito dei vescovi locali, sarà una nuova occasione per incoraggiare il processo di riconciliazione con i popoli nativi.

Storica area di fratture è la Terra Santa, visitata da papa Francesco nel 2014 in tre tappe: Giordania, Palestina e Israele. In quell’occasione Gerusalemme, città santa per le tre religioni abramitiche, diviene sede di un momento di ecumenismo e dialogo interreligioso simboleggiato dall’abbraccio “rubato” dal Papa al rabbino Abraham Skorka e all’imam Omar Abboud davanti al Muro del Pianto. Condotti in contesti molto diversi fra loro, ma tutti orientati al dialogo ecumenico e interreligioso, sono anche i viaggi apostolici di papa Francesco in Turchia (2014), Armenia (2016), Georgia e Azerbaigian (2016), Svezia (2016), Egitto (2017), Birmania e Bangladesh (2017), Svizzera (2018), Lituania, Lettonia ed Estonia (2018).

Storico in questo senso è il viaggio di papa Francesco ad Abu Dhabi, nel febbraio 2019, che ne fa il primo pontefice nella storia a visitare gli Emirati Arabi Uniti. È lì che il Papa sigla con il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib il celebre Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Seguono viaggi simili in Marocco (2019), Romania (2019), Mozambico, Madagascar e Mauritius (2019), Iraq (2021). In vista potrebbero esserci il Sudan del Sud (papa Francesco ha annunciato di volersi recare nel Paese africano con l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby) e l’India, anche alla luce dei problemi di intolleranza religiosa che affliggono il Paese asiatico.

Ci sono, poi, le fratture dei Paesi segnati dalla guerra, talvolta dalla povertà, esasperate dalle ideologie: ne sono un esempio i viaggi apostolici in Albania (2014), Bosnia ed Erzegovina (2015), Cuba e Stati Uniti (2015), Ecuador, Bolivia e Paraguay (2015), Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana (2015): qui papa Francesco presiede l’apertura della porta santa della cattedrale di Bangui, per il Giubileo straordinario della misericordia. E poi Messico (2016), Colombia (2017), Bulgaria e Macedonia del Nord (2019), Ungheria e Slovacchia (2021). Sembra poi confermata l’ipotesi di un viaggio apostolico in Oceania e forse in Indonesia, Timor e Papua Nuova Guinea, terre in modi e misure diverse afflitte da fratture e tensioni.

In altri casi è invece la modernità, con il suo progresso presunto, a creare fratture. Nel 2014 papa Francesco compie il suo primo viaggio apostolico in Asia, destinazione Corea del Sud. Terra di una Chiesa giovane e dinamica, irrigata dal sangue dei martiri e con già tanto da insegnare ai Paesi di più antica evangelizzazione, in Corea del Sud la frattura è nella società, divisa dal carrierismo esasperato e dal materialismo, dall’individualismo e dalla solitudine, dal miraggio di esistenze alternative nel mondo digitale. Qualcosa di simile a quanto accade in Sri Lanka e Filippine, visitati dal Papa nel 2015, o in Thailandia e Giappone (2019).

Fratture, naturalmente, non mancano nella stessa Italia – esclusione, criminalità organizzata, malattia, disastri naturali, la condizione delle persone migranti o di quelle detenute: da Lampedusa e Linosa (2013) a Cassano all’Ionio (2014), da Genova (2017) ad Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Norcia (2016), Mirandola (2017), Milano e Monza (2017). Fratture: distanze che separano, ma anche aperture attraverso le quali intravedere la carne di Cristo e far spirare il soffio dello Spirito.