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venerdì 5 marzo 2021

VIAGGIO DI PAPA FRANCESCO IN IRAQ 5-8 MARZO 2021 - Partenza - Saluto ai giornalisti sul volo - Arrivo all'Aeroporto Internazionale di Baghdad (cronaca, testi, foto e video)

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN IRAQ

5-8 MARZO 2021

Viaggio Apostolico del Santo Padre in Iraq (5-8 marzo 2021)


Venerdì, 5 marzo 2021

ROMA - BAGHDAD
Mattina
7:30 Partenza in aereo dall'Aeroporto Internazionale di Roma/Fiumicino per Baghdad
Saluto del Santo Padre ai giornalisti sul volo di andata Roma-Baghdad

Pomeriggio
14:00 Arrivo all'Aeroporto Internazionale di Baghdad
14:00 Accoglienza ufficiale presso l’Aeroporto Internazionale di Baghdad
14:10 Incontro con il Primo Ministro nella Sala VIP dell’Aeroporto Internazionale di Baghdad


Mascherina bianca sul volto, borsa nera nella mano sinistra, il Papa è giunto alla scaletta dell'aereo che lo porterà in Iraq poco dopo le 7.15 all'aeroporto di Fiumicino. Francesco, 84 anni, ha stretto le mani a tutte le autorità presenti, è salito sulla scaletta dell'aereo, ha salutato i piloti e le hostess del A330 Alitalia e si è poi andato a sedere, seguito dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e dagli altri presuli del seguito.

E' il primo Pontefice della storia a visitare l'Iraq.

L'aereo coprirà 2.947 chilometri in 4 ore e 30 minuti di volo e sorvolerà lo spazio aereo di: Italia, Grecia, Cipro, Israele e Giordania, da dove entrerà in Iraq. Accompagnano il Papa nel volo una settantina di giornalisti.

Durante il suo soggiorno Papa percorrerà con la compagnia aerea irachena e con gli elicotteri militari 1455 chilometri in due giorni visitando Najaf, Nassiriya (sabato 6 marzo), Erbil, Mosul e Qaraqosh (domenica 7). Francesco pernotterà alla nunziatura di Baghdad. Lunedì prossimo il rientro da Baghdad a Roma.

E' il primo viaggio di Francesco dopo 15 mesi di pausa imposti dalla pandemia: l'ultima traaferta internazionale è stata in Giappone e Thailandia nel novembre 2019. Questo è il 33esimo viaggio internazionale di Papa Francesco e il 52esimo paese visitato.

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SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO DIRETTO IN IRAQ

Bruni

Buongiorno, Santità, buongiorno a tutti voi. Dopo molti mesi siamo di nuovo su un volo papale, 15 mesi. Nel frattempo sono cambiate delle abitudini e questa immagine stessa ce lo dice [i giornalisti e il Papa hanno la mascherina]: tutti dobbiamo rispettare delle misure sanitarie.

La ringraziamo, Santità, per la volontà di farsi pellegrino in Iraq, la terra di Abramo, con il suo popolo, i suoi cristiani. Lei diceva pochi giorni fa: “Non si può deludere un popolo due volte”, e La ringraziamo per la volontà di essere accompagnato da un gruppo numeroso di giornalisti: non era scontato, siamo 74 di 15 Paesi, e 14 giornalisti vengono per la prima volta su un volo papale. Attendiamo i gesti e le parole di questi giorni e intanto La ringraziamo.

Papa

Buongiorno e grazie della compagnia. Grazie di essere venuti. Io sono contento di riprendere i viaggi, e questo è un viaggio emblematico. È anche un dovere verso una terra martoriata da tanti anni. Grazie di accompagnarmi. Io cercherò di seguire le indicazioni e non dare la mano ad ognuno, ma non voglio rimanere lontano: passerò per salutarvi più da vicino. Grazie tante.

[fa un “giro” tra i giornalisti]

Vi auguro un buon viaggio. Vorrei soltanto… Mi avevano detto che una di voi oggi faceva il compleanno, ma forse è un errore… E la seconda cosa che vorrei dirvi è che ci sono assenze che si sentono, e oggi il “decanato” è passato da Valentina [Alazraki] a [Philip] Pulella. Mi ha dato un po’ di tristezza l’assenza di Valentina, perché ci ha accompagnato, i Papi, da 40 anni o 50… Ma speriamo averla nel prossimo viaggio. E Pulella è il nostro decano in questo viaggio. Grazie!


 

 

 

A bordo è stato consegnato al Papa anche il diploma che sancisce il conferimento del Premio giornalistico nazionale italiano “Maria Grazia Cutuli” 2021, nel ventesimo anniversario della morte avvenuta a Jalalabad in Afghanistan. Il Papa è definito nell’attestato “Inviato Speciale” che “consumando le scarpe, percorre le vie del mondo nel nome della Fede, della Fratellanza e della Pace”. L’attesa è ora per il primo discorso che Francesco pronuncerà all’incontro, nel grande salone del Palazzo presidenziale, con le Autorità, la società civile e il Corpo diplomatico. Ad accompagnarlo lungo la via che collega l’aeroporto alla capitale Baghdad l’affetto e la gioia di centinaia di persone. Siamo in una città in lockdown a causa della pandemia e con massime misure di sicurezza, ma tutto l’Iraq, anche grazie alle televisioni e radio, guarda e incontra il Successore di Pietro.

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ARRIVO ALL'AEROPORTO INTERNAZIONALE DI BAGDAD

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Francesco è arrivato in Iraq, pellegrino di pace nella terra di Abramo

Il Pontefice è giunto in una terra ferita da violenze e conflitti dove si auspica che il futuro, come espresso anche dal Santo Padre, possa essere ricco di vie di speranza e di fraternità. L'aereo con a bordo il Papa è atterrato alle 11.58 sulla pista dell’aeroporto internazionale di Baghdad


Il Papa scende dalla scala che collega l'aereo alla pista. Due bambini in abito tradizionale offrono dei fiori al Santo Padre. Un tappeto rosso con ai lati due file di militari iracheni in uniforme. Un susseguirsi di canti e bandiere irachene e vaticane sventolate da una piccola folla. Sono queste alcune delle prime immagini di Francesco in Iraq. Al suo arrivo, all’aeroporto internazionale di Baghdad, il Pontefice è accolto dal primo ministro Mustafa al-Kadhimi. L’ultimo incontro tra un premier iracheno e un Pontefice risale al 25 luglio 2008, quando Benedetto XVI aveva ricevuto a Castel Gandolfo l’allora premier Nouri al Maliki, che in quella occasione aveva anche invitato il Papa in Iraq.

Uno dei momenti dell'arrivo di Papa Francesco in Iraq

Dopo il breve incontro tra Francesco e il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi nella sala Vip dell'aeroporto di Baghdad, il programma del 33.mo viaggio apostolico prosegue oggi con il trasferimento al Palazzo Presidenziale per la cerimonia ufficiale di benvenuto. L’evento successivo, previsto alle 15.45 locali (le 13.45 in Italia), è l’incontro tra il Pontefice e il presidente della Repubblica dell’Iraq, Barham Ahmed Salih Qassim. Il grande salone del Palazzo Presidenziale è lo sfondo di un altro evento: l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. La cattedrale siro-cattolica Sayidat al-Nejat è la cornice dell’ultimo appuntamento in programma in questa prima giornata del viaggio apostolico di Francesco in Iraq. Si tratta dell’incontro, previsto nel pomeriggio, con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i seminaristi e i catechisti.

Pellegrino di pace

Il Papa è dunque in Iraq, una terra antica e straordinaria, culla di civiltà. Come ha ricordato nel videomessaggio prima del viaggio apostolico, Francesco è giunto nel Paese del Golfo come pellegrino di pace: “Sì, vengo come pellegrino di pace in cerca di fraternità, animato dal desiderio di pregare insieme e di camminare insieme, anche con i fratelli e le sorelle di altre tradizioni religiose, nel segno del padre Abramo, che riunisce in un’unica famiglia musulmani, ebrei e cristiani”. Un pellegrino che implora dal Signore “perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite”. Francesco in Iraq è un pellegrino di pace in un tempo duramente scosso anche dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus: “in questi tempi duri di pandemia - afferma il Papa nel videomessaggio - aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace. Insieme, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa”.
Il programma del viaggio in Iraq

Dopo la giornata odierna iniziata con l’arrivo all’aeroporto di Baghdad, il viaggio apostolico di Papa Francesco nel Paese del Golfo prosegue domani con la partenza per Najaf e la visita di cortesia, in questa città, al Grand Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani. Un incontro previsto nella residenza del religioso sciita che si trova all’interno del Santuario dell'Imam 'Ali, considerato dagli sciiti terzo luogo santo dell’islam. La tappa successiva è Nassiriya, sulle rive dell'Eufrate, per un incontro interreligioso presso la Piana di Ur. Nel pomeriggio, dopo il rientro a Baghdad, l’ultimo evento della giornata è celebrazione della Messa nella cattedrale caldea di San Giuseppe. La giornata di domenica 7 si apre con la partenza per Erbil dove il Papa incontrerà il presidente e il primo ministro della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Il programma della giornata di domenica prosegue con la partenza in elicottero per Mosul e la preghiera di suffragio per le vittime della guerra in questa martoriata città sconvolta, negli anni scorsi, dall’occupazione dei miliziani del sedicente Stato islamico. Il successivo trasferimento a Qaraqosh per la visita alla comunità locale, nella Chiesa dell'“Immacolata Concezione”, precede un altro evento in programma ad Erbil: la Santa Messa nello stadio “Franso Hariri”. La giornata del 7 marzo si conclude con il rientro a Baghdad. Lunedì 8 marzo, infine, la cerimonia di congedo e la partenza per Roma.

Prima della partenza per l’Iraq

Prima di partire per Baghdad e lasciare casa Santa Marta, Francesco si è intrattenuto per alcuni momenti con una dozzina di persone accolte dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cooperativa Auxilium e rifugiatesi in anni recenti in Italia dall’Iraq. Il gruppo era accompagnato dall’Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewsk. 


Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Papa ha fatto pervenire al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il consueto telegramma di sorvolo con l'auspicio di prosperità e serenità esteso a tutta la popolazione. In un messaggio inviato al Pontefice, il capo di Stato italiano sottolinea dal canto suo che il viaggio apostolico in Iraq "rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione, una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine". 
A bordo dell’aereo un immagine molto speciale ha accompagnato il Santo Padre durante il viaggio verso Baghdad: quella della Vergine di Loreto.

(fonte testo: Vatican News, articolo di Amedeo Lomonaco 05/03/2021)

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