Portuali di pace
scritto da Tonio Dell'Olio
Pubblicato in MOSAICO DEI GIORNI il 23 Marzo 2021
Penso sia utile chiedere rispettosamente quali sono i reati ipotizzati o contestati contro alcuni operai del Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) che nei mesi scorsi si sono rifiutati di operare a favore di navi cariche di armi ed esplosivi ormeggiate nel porto.
Nei giorni scorsi sono stati oggetto di perquisizioni ordinate dalla Procura. A quanto si apprende vengono contestati i reati di associazione a delinquere, resistenza e attentato alla sicurezza pubblica dei trasporti. È importante sapere che si trattava di materiale bellico destinato ad essere usato nelle guerre in Yemen e in Siria e, con la loro azione, ne hanno impedito il trasporto. Un'azione efficace e concreta per la pace coerente con la Carta Costituzionale. Hanno dato una mano alla pace, hanno contribuito a salvare la vita di civili contro cui sarebbero stati usati quegli strumenti di morte. Per questo meriterebbero d'essere riconosciuti Cavalieri della Repubblica, ricevere un'onorificenza, un plauso. Invece probabilmente sono indagati per non aver rispettato la sovranità territoriale di cui godono le navi o per aver opposto resistenza a chi è intervenuto per far prevalere il principio della proprietà privata su quello del bene comune.
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Per saperne di più:
Protestare contro la guerra è “associazione a delinquere”? Sono stati perquisiti a casa e sui luoghi di lavoro. L’avvocato: “I reati sono in gran parte contravvenzioni”
Cinque lavoratori del collettivo autonomo lavoratori portuali (CALP) sono indagati dalla procura di Genova per associazione per delinquere finalizzata a reati che vanno dalla resistenza all’accensione di fumogeni al lancio di oggetti pericolosi e, perfino, all’attentato alla sicurezza pubblica dei trasporti.
All’alba del 24 febbraio le loro abitazioni, così come il luogo di lavoro, sono stati perquisiti dalla Digos che ha sequestrato telefoni, tablet e pc per trovare conferma di ‘azioni’ che il Calp ha sempre reso pubbliche sulla sua pagina Facebook. Due le tipologie di condotte contestate, da un lato quella antimilitarista in particolare con le manifestazioni e i presidi contro le navi della flotta Bahri, accusata di trasportare armi per rifornire l’Arabia Saudita nella guerra in Yemen, traffico recentemente bandito anche dall’Italia con lo stop alla vendita di bombe, dall’altra quella antifascista con blitz davanti alle sedi di Casapound, Forza Nuova e Lealtà azione, che di fatto sono consistiti in scritte e portoni sigillati con la colla. ...
Qui il link del video pubblicato dal CALP su FB