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domenica 1 marzo 2020

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 17/2019-2020 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Vangelo:

Mt 4,1-11


La 1° Domenica di Quaresima si apre sempre con la pagina del Vangelo delle tentazioni situata tra il Battesimo di Gesù e l'inizio del suo ministero pubblico. Le tentazioni non sono un incidente di percorso della vita di Gesù, bensì una continua battaglia che egli sosterrà per tutta la sua vita, fin sotto la croce (27,39-44). Esse rappresentano una precisa volontà dello Spirito di Dio, che conduce Gesù nel deserto perché le affronti e le vinca. Il banco di prova su cui Gesù verrà tentato sarà la sua condizione di Figlio di Dio e di Messia, il modo attraverso il quale egli è chiamato ad esserlo. E' lo scontro tra due modi di intendere la vita diametralmente opposti: quello del potere - Economico, Religioso e Politico - che opprime, domina e uccide, e quello del Padre, che ama e serve i suoi figli fino a dare la vita. Gesù resiste fermamente alla seduzione del potere rifiutando i progetti messianici del tentatore perché sa bene che la salvezza che viene dal Padre è totalmente altra rispetto alle attese dell'uomo. La proposta di satana a Gesù di essere Figlio e Messia attraverso l'utilizzo del potere - ma sempre a fin di bene - è molto seducente. «Il male si presenta sempre a fin di bene, ma non è sufficiente agire a fin di bene: anche i mezzi devono essere della stessa natura del fine, altrimenti lo distruggono» (cit.). Quale uomo, fosse anche un uomo di Chiesa, se ne avesse i mezzi, non farebbe ciò che satana propone? E così storicamente, purtroppo, è stato ed è. La Chiesa è da sempre sottoposta alle stesse tentazioni del suo Signore, e il suo più grande peccato è la mancanza di discernimento: pur amando Gesù, non pensa e non agisce come lui, come fece Pietro (16,22-23). Per questo essa deve sempre vigilare per non considerare un mezzo ciò che Gesù ha scartato come tentazione diabolica.