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domenica 29 marzo 2020

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 21/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) 

Vangelo:

Gv 11,1-45


Facciamo quotidianamente l'esperienza di una vita che è per la morte, mentre Gesù ci rivela una morte che è per la vita. Egli non è venuto a salvarci dalla morte - siamo mortali - ma nella morte; non annulla il nostro limite, la nostra "carne", ma li assume vivendoli da Figlio di Dio. Tema principale del brano è la fede in Gesù, resurrezione e vita di coloro che credono in lui. Tutta la sua esistenza è la conferma che l'uomo non è destinato a finire nel nulla, ma ad essere partecipe della stessa vita di Dio. Adesso, in Gesù, la Parola del Padre fa udire la sua voce anche ai morti, facendoli uscire dai loro sepolcri: è l'alba radiosa della nuova creazione. La resurrezione di Lazzaro è la conferma che la morte non ha l'ultima parola sulla storia umana, che la sua signoria sul creato è terminata perché essa è stata vinta e sconfitta per sempre. Il ritorno alla vita di Lazzaro è anticipo di quello che avverrà a Gesù e a coloro che crederanno in Lui. Costoro, anche se muoiono, già fin da ora sono viventi e risorti, perché in Gesù partecipano della stessa vita del Padre che è Amore senza fine. Infatti «sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14), come Gesù. Se invece non amiamo, avremo fallito miseramente la nostra vita, rimanendo prigionieri della morte, perché «chi non ama appartiene alla morte» (1Gv 3,14). Imploriamo allora anche noi, insieme a Sant'Ambrogio, il Signore Gesù : «Voglia tu, o Signore, degnarti di venire a questa mia tomba e di lavarmi con le tue lacrime. Chiama fuori dalla sua tomba il tuo servo e, alla tua chiamata, uscirò libero e diverrò uno dei commensali nel tuo convito. E così la tua casa si riempirà di soave profumo, se custodirai colui che ti sarai degnato di riscattare». (De Poenitentia)