perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo:
Lc 18,1-8
Il brano non vuol essere l'ennesimo insegnamento sulla preghiera. Di questo Gesù ha già ampiamente parlato nei cap. 11 e 12. La parabola vuole, invece, rispondere alla domanda che da sempre sale da tutta la Chiesa: perché il Regno fa fatica ad instaurarsi e il Signore ancora non viene? La Comunità si sente come la vedova, privata dello Sposo, che sembra restare insensibile alla sua continua e molesta insistenza e alle sue lacrime. Il Signore della Vita tarda a venire perché non è amato e desiderato, perché la sua sposa è indifferente al suo progetto di misericordia e di amore e preferisce seguire altri "signori", prostituendosi a loro. Per questa ragione «bisogna pregare sempre, senza stancarsi». La preghiera insistente apre la porta del cuore della vedova perché il Signore possa venire ed essere accolto. «L'invocazione: "Venga il tuo Regno" è il cuore della preghiera di Gesù, l'uomo, infatti, è incapace di realizzarlo perché il Regno è un dono gratuito del Padre che solo può essere accolto» (cit.). E lo accoglie solo chi lo attende. E lo attende solo se lo desidera. L'invocazione insistente, infatti, abilita gli occhi della vedova a scorgere i piccolissimi semi del Regno nell'esistenza dei piccoli, dei poveri, degli ultimi. «Solo alla fine si rivelerà in tutta la sua Gloria, ma è già in mezzo a noi - qui ed adesso - nel lento incedere della nostra vita, nella quotidiana e faticosa lotta per la fedeltà al Signore. Nell'attesa della sua venuta».