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domenica 29 aprile 2018

Alfie, accolto da Dio con un bacio d’amore, ora è libero di volare...


Il respiro di Alfie Evans è stato raccolto da Dio
di Cristiana Dobner

Il piccolo ora, nella pienezza della vita che non conosce tramonto, vuole che noi, diseducati dalla nostra stessa mentalità, compiamo il passo della conversione e apprendiamo a rispettare ogni vita, impariamo a coglierne il valore di immenso amore

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
Alfie è vivente. Ha varcato quella soglia che tutti ci attende e, prima o poi, dovremo varcare.

Come, nella fede, siamo in relazione con i viventi che vivono dinanzi al Volto di Dio e partecipano del flusso d’amore della Trinità?

Il dono è offerto a ciascuna persona, nessuno escluso. A maggior ragione a chi esprime nell’esistenza la propria fede.
Quando veniamo immessi nel mondo dall’amore dei genitori, portiamo un sigillo unico e raro, il Creatore ci ha pensati con una missione particolare nel suo disegno di salvezza amorosa.

Quale quello di Alfie?

Indubbiamente ha scosso l’opinione pubblica, ha messo in crisi la legislazione giuridica, i medici si sono interrogati. Si è oscillati però dal frastuono all’impegno reale per difendere la vita.

Ed ora?

Indubbiamente il piccolo portava in sé il messaggio esplicitato da Francesco al Regina Coeli del 15 aprile:

“Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adatto alla sua condizione, con l’apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altri operatori sanitari, con grande rispetto per la vita”.

Alla luce della sua lunga agonia, nel suo significato etimologico di battaglia ma anche di strazio per i genitori impotenti ad aiutare il loro piccolo, tutto quanto indicato non è stato frantumato?

Lo sguardo in questo momento di doloroso distacco porta in sé un altro richiamo che nella nostra società ipermediatica e rumorosa, difficilmente si ascolta: vita è cammino nel tempo e nella storia per giungere alla Casa del Padre, una volta compiuto questo proprio cammino.

Quello di Alfie è stato brutalmente interrotto?

Certamente.
Lo Spirito Santo però è Creatore. E su questo gesto di inciviltà crea nuovamente.

Il piccolo ora, nella pienezza della vita che non conosce tramonto, vuole che noi, diseducati dalla nostra stessa mentalità, compiamo il passo della conversione e apprendiamo a rispettare ogni vita, impariamo a coglierne il valore di immenso amore.

Il respiro di Alfie, cui la dignità è stata sottratta, è stato raccolto in un bacio d’amore dallo stesso Creatore che glielo aveva donato creandolo.

Il detto latino Historia magistra vitae lascia molto a desiderare nelle sua concretezza, è facile dimostrarlo alla luce di quanto avvenuto.
Il martirio invece, cioè la testimonianza, opera salvezza.
Lo Spirito questo ha operato e opera: risvegliarci alla nostra responsabilità per un significato della vita.
Alfie ci sta donando il suo sigillo, la sua missione nella storia: luce di salvezza e di dignità.

(fonte: SIR)

Siamo in mezzo a una folla di famiglie, mamme e papà spesso giovanissimi e tanti bambini: più di 2000 persone che hanno risposto all’appello di Alfie’s Army, l’esercito di Alfie, armandosi di palloncini colorati di blu e viola. Sono stati liberati in una manifestazione pacifica oggi pomeriggio, nell’ampio prato accanto all’Alder Hey Hospital di Liverpool, dove il piccolo Alfie Evans è morto nella notte.

Viola come la tristezza, ma blu come la speranza, mentre centinaia di palloncini volano in cielo fra le grida «Alfie, Alfie», perché, come ha recitato in una poesia un'amica alla fine della manifestazione «Dio adesso ti dice che sei libero di volare».



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