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martedì 5 gennaio 2016

Visita a sorpresa di Papa Francesco a Greccio (cronaca, foto e video)

Papa Francesco non smette mai di stupire. 

Una visita molto breve, in forma riservatissima, per una "preghiera personale", come la stessa Santa Sede l'ha definita, quella compiuta da Papa Francesco lunedì 4 gennaio a Greccio, in provincia di Rieti, per visitare il luogo in cui San Francesco, la notte di Natale del 1223, rappresentò il primo presepe vivente della storia.

Il Santo Padre si è recato senza alcun preavviso pubblico, nel santuario francescano di Greccio, in provincia di Rieti. Informato della visita era solamente il Vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. “Una grandissima emozione e un dono per me e per coloro che hanno avuto modo di incontrare Papa Francesco”, ha dichiarato Mons. Domenico Pompili. “Ero a conoscenza da qualche giorno che il Papa ci avrebbe fatto visita – ha aggiunto Pompili -, in via riservatissima. Intorno alle 13 l’ho accolto in Curia, a Rieti, e poco dopo ci siamo recati in auto a Greccio”.
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Il Papa è giunto a Rieti a bordo della sua consueta Ford Focus, che per l'occasione aveva una targa italiana e non della Città del Vaticano. Si è intrattenuto in Curia, dove ha pranzato con il vescovo monsignor Domenico Pompili, lì gli è stato detto del meeting dei giovani e tra il dire e il fare è passato un attimo. Il Papa è salito a bordo della sua Ford Focus blu, altre due anonime auto al seguito, pochissimi gli addetti alla sua sicurezza e via dai ragazzi del meeting in corso nell'oasi francescana.





E così nella sala adibita alle riunioni è entrato davvero Papa Francesco, fra lo stupore, qualche lacrima, un’incredibile emozione che ha avvolto tutti i partecipanti. 

«Buon pomeriggio». Papa Francesco ha salutato a modo suo i giovani del Meeting di Greccio organizzato dalla Diocesi di Rieti. Il Pontefice è arrivato all’Oasi accompagnato dal vescovo Domenico: «mi ha fatto capire che in questi giorni natalizi era una cosa buona venire a pregare a Greccio. E allora sono venuto a pregare. Ma non mi spiego con quale bugia vi ha attirato qui!» ha scherzato Bergoglio.
Poi ha aggiunto: «Nella vita, ci sono tanti segni, tanti segnali. E nel Vangelo, quando si parla della nascita di Gesù, ce ne sono due che mi fanno riflettere. E vorrei che anche voi riflettiate su questo». Il primo segno presentato dal Papa è quello della stella dei Magi.
«Il cielo è pieno di stelle – ha spiegato – ma ce n’è una speciale, una stella che li muoveva a lasciare tante cose e a incominciare un cammino che non sapevano dove li avrebbe portati» Un segno che dice di quando «nella nostra vita noi troviamo qualche stella speciale che ci chiama a fare qualcosa di più, qualcosa di buono, a intraprendere un cammino, a prendere una decisione. Dobbiamo chiedere la grazia di scoprire “la stella” che Dio oggi vuol farmi vedere, perché quella stella mi condurrà a Gesù».
Il secondo segnale è quello degli angeli che indicano al pastore il bambino nato sulla mangiatoria. Una situazione che ci parla della “piccolezza di Dio”: «Dio si è abbassato, si è annientato per essere uno come noi, per camminare davanti a noi. La piccolezza, l’umiltà: Dio che va contro l’orgoglio, la sufficienza, la superbia. È questa mitezza di un bambino l’altro segnale: la mia vita, è una vita mite, umile, che non ha la “spuzza” sotto al naso, che non è orgogliosa?» ha domandato il Papa ai ragazzi.
«I Magi sono stati furbi: si sono lasciati guidare dalla stella. Tutto lo splendore del palazzo di Erode non li ha tratti in inganno: “Qui non c’è!”. Mi auguro che la vostra vita venga accompagnata sempre con questi due segnali, che sono un dono di Dio: che non vi manchi la stella e non vi manchi l’umiltà di riscoprire Gesù nei piccoli, nei poveri, negli umili, in quelli che sono scartati dalla società e anche dalla propria vita. Volevo dirvi questo» ha concluso Papa Francesco.

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Un saluto, sorrisi per tutti, come se fosse un semplice scambio di auguri tra vecchi amici prima della visita al santuario, con i frati minori colti di sorpresa dall’arrivo del più illustre dei visitatori.
Bergoglio ha pregato nella Grotta del presepe, insieme ai frati, dove nella notte del Natale del 1223 San Francesco rappresentò con personaggi viventi la natività.
"Una visita del tutto inaspettata - racconta il guardiano del santuario padre Alfredo Silvestri - una bellissima sorpresa, non sapevamo nulla. Ieri il santuario era pieno, oggi c'erano pochissime persone. Abbiamo aperto il cancelletto del santuario per farlo entrare nella grotta scavata nella roccia in cui San Francesco ha allestito il primo presepio". Lì il Papa si è raccolto in preghiera silenziosa, poi, prosegue padre Alfredo, "entrato in chiesa si è fatto il segno della croce e ha baciato, commosso, l'altare sul quale celebriamo tutte le mattine alle 8".
 



Papa Francesco ha lasciato una dedica personale sul librone dei visitatori. 
"Ringrazio il Signore per questa grazia e gli chiedo di benedire la Chiesa, il Vescovo di Rieti, i Frati, i fedeli... e aiutarci tutti a scoprire la stella e cercare il Bambino. Francesco"

 
Poi è uscito sul piazzale del convento dove i pochi presenti sono rimasti di stucco. Francesco nei luoghi di San Francesco ha benedetto la gente, stretto mani, si è prestato alle fotografie e prima di tornare a Roma ha voluto riunire chi si era trovato lì per un caso che non dimenticherà facilmente in un saluto collettivo, suggerendo a tutti quel «Pregate per me» che è richiesta oramai rituale. 
«Ma che anche oggi ci sono i matrimoni qui a Greccio?» ha chiesto una signora vedendo quella persona vestita di bianco che di spalle si allontanava. «No, oggi c’è il Papa…». «Ma sarà uno scherzo, spero!». Non era uno scherzo, era il Papa arrivato tra la gente in silenzio. 
Un pellegrino tra i pellegrini come mai si era visto da queste parti.