"NON RINUNCIATE MAI ALLA FELICITÀ..."
Il discorso di Papa Francesco è virale, ma la realtà è un'altra
Sul web sta circolando un discorso che avrebbe recitato Papa Francesco per augurare ai fedeli un felice 2016. È intitolato "Non rinunciate mai alla felicità", ma è una bufala. «Nelle ultime ore, abbiamo ricevuto moltissime mail in cui ci chiedono una risposta sull'autenticità di un testo attribuito a Papa Francesco; testo che sarebbe un ampio stralcio di un suo presunto discorso pronunciato durante i lavori della recente Assemblea ordinaria del Sinodo sulla famiglia. Com'è ben noto, da quando è stato eletto Papa, a Francesco nella rete vengono attribuite frasi, preghiere, discorsi e dichiarazioni che si rivelano al primo controllo false». È quanto scrive il sito di informazione religiosa Il Sismografo. «Anche in questa occasione - si avverte - le riflessioni attribuite al Papa sulla famiglia, l'amicizia, la vita, i rapporti umani e altro, sono infondate e non appartengono al suo magistero. Naturalmente, non c'è traccia di questi singolari pensieri nelle sei allocuzioni da lui pronunciate nel corso del recente Sinodo e neanche in altri testi ufficiali».
IL DISCORSO BUFALA COMPLETO
"Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticate che la tua vita è la più grande azienda al mondo. Solo tu puoi impedirle che vada in declino. In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano. Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni. Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi. Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza. Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti. Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato. Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi. Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere. Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia. È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima. È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita. Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti. È saper parlare di sé. È aver coraggio per ascoltare un “No”. È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta. È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono. Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice. È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”. È avere il coraggio di dire: “Perdonami”. È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”. È avere la capacità di dire: “Ti amo”. Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice. Che nelle tue primavere sii amante della gioia. Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza. E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo. Poiché così sarai più appassionato per la vita. E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza. Utilizzare le perdite per affinare la pazienza. Utilizzare gli errori per scolpire la serenità. Utilizzare il dolore per lapidare il piacere. Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza. Non mollare mai, non rinunciare mai alle persone che ami. Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!”
(fonte: Leggo)
È la pigra mattina di Capodanno quando mia moglie riceve su WhatsApp, da una collega, un bel testo firmato "Papa Francesco". Me lo mostra col 90% di ammirazione e il 10% di perplessità: «Hai visto cosa ha detto il Papa? Ma l'ha detto lui?».
Volentieri mi metto al lavoro: lancio su Google una stringa e mi imbatto per primo nel sito di un commercialista di Forlì (tinyurl.com/h7alrc7). Come lui un'altra fonte, dall'aspetto più giornalistico, lo contestualizza tra i discorsi pronunciati da Francesco al Sinodo sulla famiglia. Non mi pare... Un terzo sito lo colloca nell'Incontro mondiale delle famiglie di Filadelfia. Allora verifico: ma non c'è. Cerco con stringhe diverse, trovo sempre lo stesso testo, integro, del quale nessuno mi dice altro se non che è di Papa Francesco, che è sulla famiglia, che è dell'autunno scorso.
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Eppure, se continuo a cercare in Rete, trovo che è stato ripreso e accreditato da fonti ecclesiali (parrocchie, religiosi), e rilanciato sui social network anche da persone certamente non digiune dell'attualità vaticana. Nonché, il giorno di Natale, dalla pagina Facebook di Claudio Baglioni (8.560 like, 5.540 share): che a Santo Stefano si scusa e dice che circola sul web, anonimo, dal 2008...