Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



venerdì 1 gennaio 2016

Buon anno!


Buon anno!




Speriamo di poter avere il coraggio di essere soli e l'ardimento di stare insieme, perché non serve a niente un dente senza bocca, o un dito senza mano.

Speriamo di poter essere disubbidienti, ogni qualvolta riceviamo ordini che umiliano la nostra coscienza o violano il nostro buon senso. 

Speriamo di poter meritare che ci chiamino pazzi, come sono state chiamate pazze le Madri di Plaza de Mayo, per commettere la pazzia di rifiutarci di dimenticare ai tempi dell'amnesia obbligatoria. 

Speriamo di poter essere così cocciuti da continuare a credere, contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini perché siamo stati mal fatti, ma non siamo finiti. 

Speriamo di poter essere capaci di continuare a camminare per i cammini del vento, nonostante le cadute e i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo: arrivederci. 

Speriamo di poter mantenere viva la certezza che è possibile essere compatrioti e contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e dalla volontà di bellezza, ovunque nascano e ovunque vivano, perché le cartine dell'anima e del tempo non hanno frontiere. 


Siano un augurio per tutti in questo nuovo anno appena iniziato queste parole, pronunciate come ringraziamento nel ricevere il premio Stig Dagerman, in Svezia, il 12 settembre 2010, da Eduardo Galeano (giornalista, scrittore, saggista uruguaiano, considerato una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana).